ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera archivia un'altra seduta di scarse emozioni: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'146,43 punti, in flessione dello 0,08% rispetto a ieri.

La giornata è trascorsa nella calma, con i corsi che si sono in generale mossi all'interno di una ristretta fascia di oscillazione. Si è fatta sentire l'assenza di impulsi: l'attività sembra chiaramente diminuire con l'approssimarsi delle festività natalizie.

L'SMI, dopo il forte recupero seguito al minimo di 10'251 punti dello scorso 23 ottobre, pare essere entrato in una fase di consolidamento. L'anno azionario è quasi concluso: gli investitori cercando solo di mantenere i livelli di performance attuale, con l'indice di riferimento che da gennaio è salito del 4%.

Che dire allora di quanto successo oltre i confini elvetici? In primo piano è rimasta essenzialmente la politica monetaria, con la decisione di Bank of Japan di lasciare i tassi fermi in territorio negativo. Intanto gli operatori già pensano ai prossimi tagli del costo del denaro da parte della Federal Reserve: finora gli sforzi di diversi membri dell'istituto per smorzare le aspettative hanno avuto un impatto limitato. Oggi anche la Bce, per bocca del governatore della Banca di Francia e membro del consiglio direttivo François Villeroy de Galhau, ha messo in guardia contro una riduzione troppo affrettata del prezzo del denaro: "rischieremmo di ricadere nella malattia dell'inflazione", ha detto il 64enne.

A livello di singoli titoli in primo piano figurava UBS (+3,35% a 26,20 franchi), che ha beneficiato della notizia dell'arrivo di Cevian Capital: l'investitore attivista vede un potenziale significativo per il titolo dopo l'acquisizione di Credit Suisse e il corso ha così superato i 26 franchi per la prima volta dal 2008. Nello stesso comparto finanziario ha progredito pure Partners Group (+1,74% a 1230,50 franchi).

In modo non perfettamente unitario si sono mossi i valori i valori particolarmente sensibili ai cicli economici quali ABB (+0,32% a 37,57 franchi), Holcim (+1,42% a 67,00 franchi), Kühne+Nagel (-1,38% a 286,60 franchi) e Sika (+1,20% a 270,50 franchi). Acquisti sono stati segnalati su Lonza (+2,42% a 350,70 franchi), a cui vengono accreditate buone capacità di recupero dopo un anno non brillante.

Hanno pesato negativamente sul listino i pesi massimi difensivi Nestlé (-1,54% a 96,57 franchi), Novartis (-0,75% a 84,62 franchi) e Roche (-0,47% a 244,05 franchi).

Nel mercato allargato SIG (-5,69% a 19,24 franchi) ha sofferto per un giudizio di UBS.