ZURIGO (awp/ats) - La borsa svizzera chiude in ribasso una seduta trascorsa quasi interamente in territorio negativo: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'057,32 punti, in flessione dello 0,45% rispetto a ieri.

Stando agli operatori la giornata è trascorsa nella calma. La stagione dei bilanci aziendali ha presentato un quadro piuttosto buono della salute delle imprese, ma una volta ancora l'atmosfera generale di sta guastando sulla scia dei timori riguardo alla politica monetaria: l'opinione largamente condivisa è che l'aumento del tassi d'interesse peserà inevitabilmente sulla redditività delle società. Gli sguardi sono come sempre rivolti alla Federal Reserve: per cercare di anticipare le mosse dell'istituto gli investitori aspettano con ansia gli ultimi dati americani sui prezzi al consumo e su quelli alla produzione, che saranno diffusi rispettivamente giovedì e venerdì.

Sul fronte macroeconomico segnali poco incoraggianti sono arrivati dalla Cina, che ha pubblicato dati negativi riguardo al commercio estero: gli indicatori mostrano una persistente debolezza dell'attività economica e una anemica domanda interna. Da tempo non pochi esperti mettono in guardia sull'impatto che potrebbe avere una crisi del paese sulla congiuntura globale.

In Europa a tenere banco è invece stata la tassa sugli extraprofitti bancari annunciata a sorpresa in Italia dal governo di Giorgia Meloni. Il provvedimento ha avuto un pesante impatto sui corsi degli istituti italiani, con effetti a cascata sullo stesso comparto nel resto del continente.

Non stupisce quindi vedere UBS (-1,24% a 19,13 franchi) fra i valori meno ispirati sulla piazza di Zurigo. Nello stesso ambito finanziario hanno penato anche Partners Group (-1,50% a 959,40 franchi) e Swiss Life (-1,42% a 543,20 franchi). In lieve controtendenza si è invece trovata Swiss Re (+0,05% a 87,48 franchi), impegnata in un recupero dopo aver perso parecchio terreno dalla fine del mese di luglio.

Tutti in negativo si sono fin da subito mossi i titoli maggiormente legati alla congiuntura quali ABB (-1,22% a 34,14 franchi), Holcim (-0,95% a 60,16 franchi) e Sika (-1,33% a 267,50 franchi). Se il listino elvetico ha tenuto meglio di altri mercati continentali si devono ringraziare Novartis (+0,14% a 89,98 franchi) e Roche (+0,60% a 266,45 franchi), che si sono mostrate più toniche del terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-0,31% a 104,04 franchi).

Nel mercato allargato Galenica (-1,45% a 67,85 franchi) ha pubblicato i risultati semestrali, mentre SIG (-0,78% a 22,90 franchi) ha sofferto per un giudizio di Barclays. AMS Osram (-3,52% a 6,58 franchi) si è dimostrata ancora una volta assai volatile. Talenthouse (-10,00% a 0,01 franchi) dovrebbe essere ritirata dalla quotazione: l'azienda ha comunque annunciato che si opporrà a un provvedimento in tal senso.