ZURIGO (awp/ats/awp) - La borsa svizzera ha chiuso in flessione l'ultima seduta della settimana: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'150,52 punti, in calo dello 0,32% rispetto a ieri.

Gli occhi degli operatori oggi erano puntati sugli oratori al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR), in particolare sulla presidente della Banca centrale europea (Bce). Christine Lagarde ha tra l'altro affermato che la spesa per i consumi non sta più trainando la crescita come "in passato", poiché le condizioni economiche nel 2023 hanno iniziato a "normalizzarsi".

Gli investitori attendevano anche il dato sulle vendite nello scorso anno di case esistenti negli Stati Uniti, che sono scese ai minimi da 28 anni con l'aumento dei tassi di interesse, i prezzi elevati delle abitazioni e le scorte limitate. Il calo è stato del 19% a 4,09 milioni di unità, il livello più basso dal 1995.

La fiducia dei consumatori americani, misurata dall'indice Michigan, è salita in gennaio a 78,8 punti da 69,7 di dicembre. Il dato è migliore delle previsioni degli esperti, che scommettevano su 70,1.

Il dato macroeconomico principale in Svizzera oggi è invece stato l'indice dei prezzi alla produzione e all'importazione, che ha continuato a scendere a dicembre, con un calo dell'1,1% su base annua. Questa ulteriore contrazione ha moderato l'inflazione annuale in questi ambiti allo 0,2%.

Nelle contrattazioni sul mercato di Zurigo, le vendite più consistenti hanno riguardato Swisscom (+0,91% a 511,00 franchi) e il comparto assicurativo con il titolo di Swiss Re che ha fatto segnare una progressione dello 0,83% (a 97,76 franchi) e quello di Zurich Insurance dello 0,93% (a 434,20 franchi). Assai meno brillante Swiss Life (+0,10% a 584,00 franchi).

Sempre nel settore finanziario, giornata da dimenticare per UBS (-1,96% a 24,98 franchi). Stando all'agenzia di stampa economico finanziaria statunitense Bloomberg, la banca ha abbandonato il progetto di vendere in blocco le attività "Distressed Debt" di Credit Suisse. Le posizioni in questo portafoglio di obbligazioni e prestiti di aziende in difficoltà, che rappresentano un valore complessivo di 250 milioni di dollari (216,2 milioni di franchi al cambio attuale), dovrebbero essere cedute singolarmente.

Fanalino di coda e in profondo rosso è risultato il corso di ABB (-3,66% a 35,28 franchi). Bloomberg ha riferito che il gigante dell'ingegneria elettrotecnica con sede a Zurigo ha ricevuto richieste di chiarimento da parte di due commissioni del Congresso degli Stati Uniti sulle sue attività in Cina. Il gruppo afferma di operare in conformità con tutte le normative statunitensi pertinenti.

I pesi massimi difensivi hanno presentato un andamento contrastante: Novartis (+0,73% a 93,80 franchi) in crescita, mentre Nestlé (-0,18% a 97,43 franchi) e Roche in territorio negativo (-0,75% a 244,10 franchi).