ROMA (MF-DJ)--Il 2021 era andato più che bene a Piazza Affari. Dopo la doccia gelata del Covid, il Ftse Mib - l'indice principale Su- aveva infatti registrato un rialzo del 23%. Il 2022, invece, si chiude con un calo del 12,5% che non si vedeva dalla crisi del debito italiano del 2011 (-22,7%). L'Egm, il segmento delle piccole e medie imprese, ha perso il 20% da gennaio, mentre per lo Star è stato un periodo da dimenticare (-29% al 29 dicembre). Del resto, scrive MF-Milano Finanza, è l'anno dell'invasione russa in Ucraina, a febbraio, dell'iperinflazione (a due cifre), delle banche centrali in assetto da falco che continuano ad alzare il costo del denaro (2-2,75%) per riportare il carovita prospettico a livelli pre-Covid.

Moex e Nasdaq, un anno da scordare. Un dato interessante è la corsa controcorrente del Bist 100, l'indice della Borsa di Ankara, salito del 187% mentre la lira turca, nel 2022, ha perso il 48% rispetto al dollaro. La complessa situazione politica ha però affossato il Moex, l'indice di Mosca (-43,2%, dati al 27 dicembre), l'aumento del costo del denaro sta mettendo in crisi il settore big tech (Nasdaq -34%), mentre il Dow Jones, caratterizzato dall'industria più tradizionale, ha perso solo l'8,5%. I lockdown che hanno tenuto chiusa la Cina fino a inizio dicembre hanno appesantito l'Hang Seng e Shanghai (-15,5% circa entrambi al 30 dicembre).

Ftse Mib, chi vince, chi perde. Nel 2022 lo Eurostoxx 600 ha ceduto il 12,2%, in linea con il Ftse Mib, l'indice delle società più capitalizzate in Italia. In tal senso il titolo che ha guadagnato di più è Tenaris (+80% circa) grazie alla corsa del petrolio (Eni +11,2%), a seguire Leonardo (+30%) per ragioni di difesa e sicurezza del Paese con la guerra in Europa. Ma è stato anche l'anno in cui il settore bancario ha beneficiato del rialzo dei tassi dopo una lunghissima era di costo negativo del denaro: Banco Bpm, in terza posizione, è cresciuto del 27,4%, Bper Banca del 6,5%, FinecoBank dell'1,5%. Chi, invece, a febbraio aveva asset in Russia difficili da cedere, ha scontato mesi di passione: Unicredit è negativa dell'1,7% (dopo un rally di fine anno), Intesa Sanpaolo del 7,3%.

C'è poi il tema poi del rialzo enorme del costo del gas, fino a 350 euro per megawatt ora (erano 15 euro due anni fa), tornati solo a fine dicembre a 80 euro: pesa sulle bollette e il risparmio delle famiglie e ha picchiato duro su titoli come Banca Mediolanum (-8,9%), Banca Generali (-16%), Mediobanca (-10% circa), Azimut (-14,4%), Poste Italiane (-20%).

In fondo alla classifica. Con la Cina chiusa per Covid e l'industria ferma, il lusso ne ha risentito. Così Ferrari ha perso l'11% nel 2022, Moncler il 22%. In fondo alla lista del Ftse Mib si trova Saipem -75%, che ha dovuto affrontare un aumento di capitale da due miliardi a luglio e per diversi mesi si era trovata sotto il valore di rafforzamento, 1,02 euro. Oggi viaggia però a 1,15 euro e può dirsi a buon punto. Penultima in classifica, Telecom Italia (-48,23%) a 0,22 euro, una performance legata al futuro del gruppo nazionale delle tlc in mano al nuovo governo. Nexi (-46%) paga invece la concorrenza delle app di pagamento che dribblano le carte di credito.

Quando l'oro italiano brilla di più. Il titolo in cima alla classifica 2022 di Piazza Affari è D'Amico Shipping (+300%), svettano anche due società italiane del segmento Egm specializzate in oreficeria e gioielleria di alta gamma: Fope con il 138% e Gismondi con il 117%. In quinta posizione Saras (+110%) dopo anni di difficoltà, grazie alla corsa del petrolio.

I dati di Borsa 2022. A fine dicembre 2022, secondo i dati di Borsa Italiana (parte del gruppo Euronext), si contano a Piazza Affari 414 società quotate. Di queste, 223 società sul mercato Euronext Milan (di cui 75 sul segmento Star), 1 strumento Fia (fondo di investimento alternativo sul mercato Miv e 190 su Euronext Growth Milan.

Nel 2022 si registrano 29 ipo, 3 su Euronext Milan (Civitanavi Systems, Generalfinance, Industrie De Nora) e 26 su Euronext Growth Milan.

Due i passaggi di mercato: Net Insurance e Revo Insurance da Euronext Growth Milan al segmento Star di Euronext Milan. A queste operazioni si aggiunge l'ammissione di Iveco Group, a seguito della scissione da Cnh Industrial.

La raccolta da ipo e le opa. Nel corso dell'anno il totale della raccolta è stato di 1,45 miliardi di euro da parte delle 29 ipo. In aggiunta ci sono state 9 operazioni di aumento di capitale in opzione con un controvalore di 4,755 miliardi. Sempre nel 2022 i delisting sono stati 26, secondo MF-Milano Finanza, le opa 19 (concluse), 23 in tutto comprese quelle annunciate. La capitalizzazione complessiva delle società quotate al 23 dicembre si attesta a 626,2 miliardi di euro, pari al 33,9 % del Pil italiano. Gli scambi di azioni, sostanzialmente stabili, hanno raggiunto una media giornaliera di 2,2 miliardi per oltre 303.000 contratti. Complessivamente sono stati scambiati oltre 76 milioni di contratti e un controvalore di 562 miliardi. Il massimo giornaliero per contratti è stato raggiunto il 7 marzo 2022 con 854.001 contratti e per il controvalore il 24 febbraio 2022 con 5,3 miliardi di euro. I titoli più scambiati. Intesa Sanpaolo è stata l'azione più scambiata per controvalore, con un totale di 62 miliardi e Unicredit la più scambiata in termini di contratti con più di 5,5 milioni di contratti. La turnover velocity domestica, l'indicatore che rapportando il controvalore degli scambi alla capitalizzazione segnala il tasso di rotazione annuale delle azioni, è pari all'81,9%. Euronext, fra le grandi ipo, Vår Energi (Eni).

A livello di gruppo, Euronext, che gestisce le Borse di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo, Milano e Parigi, oltre 1.900 emittenti per 6.400 miliardi di capitalizzazione di mercato aggregata, ha registrato 83 ipo nel 2022, metà delle quali effettuate da società tech per una market cap aggregata di 23 miliardi e una raccolta di 3,8 miliardi. Fra le ipo maggiori si conta Vår Energi (in mano ad Eni per il 69,6% e da HitecVision con una quota del 30,4%, 774 milioni di euro raccolti, 6,9 miliardi di market cap) la maggiore società di esplorazione e produzione petrolifera a quotarsi negli ultimi 10 anni, Technoprobe (713 milioni raccolti, 3,4 miliardi di euro di equity value) e Industrie De Nora (480 milioni raccolti, 2,7 miliardi di equity value).

Le pmi dell'Egm. Nel 2022 ci sono state 26 ipo su Euronext Growth Milan comprese le operazioni sul segmento Professionale rispetto alle 44 nel 2021, ha calcolato EnVent Capital Markets per MF-Milano Finanza, pari a una raccolta totale di 923,6 milioni (erano 834 milioni nel 2021) di cui 712 milioni raccolti da Technoprobe e una market cap alla quotazione di 4,4 miliardi, includendo i 3,4 miliardi di Technoprobe (erano 2,4 miliardi nel 2021). La raccolta media per ipo è stata di 35 milioni, ovvero 8,4 milioni escludendo Technoprobe, rispetto a 18,6 milioni del 2021, con una capitalizzazione media al momento dell'ipo di 167 milioni (37 milioni senza Technoprobe, rispetto a 53,6 milioni del 2021) e un flottante medio del 20% (11% nel 2021). Le società quotate su Egm sono 190 con una capitalizzazione di 10,2 miliardi, erano 174 con una market cap di 11,5 miliardi nel 2021. Nel corso dell'anno si sono contate 5 opa (Energica, Siti B&T, Assiteca, Giorgio Fedon, Sourcesense), 3 delisting (Sirio, Vetrya e Costamp) e 2 translisting sul segmento principale di Borsa (Revo e Net Insurance).

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January 02, 2023 02:09 ET (07:09 GMT)