Il primo produttore statunitense di mascherine ha visto un calo delle vendite di mascherine usa e getta, in seguito alla revoca delle restrizioni sul coronavirus.

Le difficoltà dell'azienda legate ai disagi nella catena di approvvigionamento, alle carenze di semiconduttori e delle materie prime si sono aggravate ulteriormente dopo l'invasione della Russia in Ucraina.

3M il mese scorso ha sospeso le proprie attività in Russia, in linea con altre aziende occidentali.

La guerra in Ucraina ha incrementato i costi per l'azienda, dati i disagi creati dalla carenza di materie prime e di semiconduttori, mettendo a dura prova il settore auto.

Nel mese di febbraio, il direttore finanziario Monish Patolawala aveva segnalato un calo di circa il 2% nella costruzione di auto a livello globale, rispetto al primo trimestre di un anno fa.

3M ora prevede utili annuali compresi tra 9,89 e 10,39 dollari per azione, in calo rispetto alle precedenti attese tra 10,15 e 10,65 dollari.

Nel primo trimestre fino al 31 marzo, i ricavi netti attribuibili a 3M sono calati a 1,29 miliardi di dollari, o 2,26 dollari per azione, in contrasto con 1,62 miliardi di dollari, o 2,77 dollari per azione, un anno fa.

Tuttavia, gli utili adjusted dell'azienda con sede a Saint Paul, Minnesota, sono risultati pari a 2,65 dollari per azione, oltre le attese degli analisti di 2,31 dollari.

Le vendite trimestrali hanno subito un lieve calo, a 8,8 miliardi di dollari.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)