LA VALLETTA (awp/ats/ans) - Miracolo a Malta: la compagnia aerea di bandiera, la storica Air Malta, che negli ultimi anni sta continuando a volare perdendo 170'000 euro al giorno) morirà il 30 marzo 2024 e rinascerà il giorno dopo dalle sue ceneri, uguale a sé stessa.

Stessi aerei (otto A-320, di cui tre in leasing), stesso nome sui tabelloni e nei motori di ricerca voli, stesso personale (i 400 complessivi rimasti dagli oltre mille impiegati del massimo splendore di tre anni fa: un taglio che ha ridotto il monte-salari da 48 a 22 milioni di euro), stessa livrea e - soprattutto - stesso proprietario, ovvero il governo maltese. In compenso le destinazioni scenderanno dalle attuali 37 a sole 17, ma essenziali e profittevoli.

L'operazione, negoziata con Bruxelles dall'esecutivo della Valletta dopo che la Commissione europea ha rifiutato l'avallo all'ennesima iniezione di aiuti di Stato per 290 milioni di euro, è stata annunciata ieri dal primo ministro maltese Robert Abela, e costerà ai contribuenti 350 milioni, di cui 300 per il "lavoro di carte" necessario all'operazione e 50 milioni per finanziare la "nuova" Air Malta il cui nome ufficiale cambierà in "KM Malta Airlines plc" ma potrà mantenere livrea, logo e nome commerciale perché questi sono di proprietà del governo stesso che li affitterà alla nuova compagnia.

I 300 milioni, è stato spiegato, saranno utilizzati per acquistare i tre A-320 in leasing, nonché per comprare dallo stesso governo maltese sia gli slot della compagnia negli aeroporti londinesi di Heathrow e Gatwick sia gli hangar aeroportuali e le aree circostanti intestati alla "vecchia" Air Malta.

Dall'aeroporto internazionale di Luqa a Malta la nuova compagnia con la stella a 8 punte volerà direttamente ad Amsterdam, Berlino, Bruxelles, Catania, Düsseldorf, Heathrow e Gatwick, Lione, Madrid, Milano, Monaco, Parigi, Praga, Roma, Vienna e Zurigo. Sono in corso trattative per aprire una rotta su Copenaghen, ma tra i collegamenti tagliati ci sono quelli con Palermo, Napoli, Lisbona, Tel Aviv, Nizza e Ginevra.

L'argomento chiave con cui Malta è riuscita a mantenere la sua compagnia di bandiera governativa è quello usato ieri nella conferenza stampa organizzata in un hangar dell'aeroporto: "Malta non può essere dipendente da compagnie aeree straniere per avere una capacità di trasporto aereo passeggeri. Abbiamo bisogno di mantenere il controllo della nostra compagnia aerea nazionale, che può rispondere alle necessità del paese pur avendo un senso finanziario".

Per il taglio del personale nei mesi scorsi il governo ha finanziato con 90 milioni di euro un piano di prepensionamenti e avviato una campagna di riassorbimento in altre posizioni della pubblica amministrazione delle posizioni ridondanti.