MILANO (MF-DJ)--Gli ultimi 73 milioni di euro di liquidità sotto forma di ristori Covid, con notifica in extremis alla Commisssione europea, potrebbero già non bastare.

Se non si troverà l'accordo con Bruxelles sulla procedura di cessione degli asset, i tempi dell'amministrazione straordinaria finiranno per allungarsi, e con essi aumenteranno le necessità finanziarie per far fronte alle attività ordinarie, compreso il pagamento degli stipendi. Qualcuno al Mise ha iniziato a porsi il problema. La gestione commissariale scade tra meno di due mesi, il prossimo 23 marzo, ed è arduo pensare che per quella data si possa concludere un'eventuale nuova procedura di dismissione dei rami aziendali; non dopo il carteggio tra la Dg Competition e il Mef, rivelato in esclusiva da MF-Milano Finanza (sul sito milanofinanza.it è disponibile la documentazione) e le risposte che ancora non arrivano da parte del commissario Giuseppe Leogrande.

L'ipotesi che si vada ai supplementari verrebbe perciò ritenuta verosimile a via Veneto, mentre si discute se inserire nel nuovo decreto ristori, fermo nelle secche della crisi di governo, un ulteriore sostegno alla compagnia, dopo i 350 milioni approvati col dl Rilancio. La motivazione si allaccia ovviamente al perdurare della crisi Covid; in base ai dati di Eurocontrol, Alitalia a gennaio accusa ancora un'operatività ridotta dell'80% rispetto allo stesso periodo del 2020. La gestione commissariale era già stata prolungata di 12 mesi, «tenuto conto della necessità di integrare il Programma (di cessione, ndr) già approvato mediante un piano avente a oggetto le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento della struttura e delle attività aziendali e avviare una nuova procedura di cessione, previa ulteriore sollecitazione del mercato, nel rispetto dei principi di parità di trattamento, trasparenza e non discriminazione». A quei principi, dopo il blocco della gara nel marzo scorso, si richiama oggi la Dg Competition, nel chiedere per quale motivo si sia invece optato per una cessione alla newco Ita, a controllo pubblico. Il Mef e la stessa Ita hanno risposto che la domanda va girata al commissario responsabile della procedura. A oggi, però, non risulta che Leogrande abbia avviato interlocuzioni con Bruxelles sulla questione.

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 29, 2021 02:29 ET (07:29 GMT)