ROMA (MF-DJ)--Nuova richiesta di informazioni della Commissione europea al governo italiano su Alitalia. L'Ue sta analizzando la proposta inviata da Roma venerdì, quella che ha portato l'entourage di Margrethe Vestager a parlare di "passi avanti" nella trattativa, anche se ancora molto resta da fare. Come testimonia la lettera firmata dai servizi della commissaria con una nuova, stringente, richiesta di informazioni al nostro esecutivo: un documento che Repubblica è in grado di anticipare, con otto pagine, sedici quesiti a loro volta suddivisi in una serie di sottocategorie di domande. In totale una quarantina di punti da chiarire.

Sebbene gli italiani puntino a chiudere entro la settimana, stando a quanto circola a Bruxelles, non hanno inviato i dati -già richiesti dalla Ue- per consentire ai funzionari della Vestager di fare le analisi e i calcoli necessari a licenziare il dossier. Il che spiega l'imponente lettera recapitata in giornata dai funzionari della Direzione generale per la concorrenza dell'esecutivo comunitario al Mef.

In sostanza si chiede a Ita di chiarire passaggi che oggi diventano fondamentali alla luce della nuova proposta. Ad esempio, l'Ue chiede lumi sul numero e tipologia di aerei (47, tutti Airbus in leasing), sul costo dell'acquisto della parte volo e del logo Alitalia, sul numero di rotte in essere e quelle già utilizzate dalla vecchia compagnia negli ultimi 5 anni. A questo punto, spiegano al giornale fonti a conoscenza del dossier, restano pochi giorni per imprimere una spinta decisiva al negoziato che -almeno dal fronte italiano- si spera di chiudere in tempi brevi, magari anche entro la settimana.

L'accordo con Bruxelles è di portare avanti una trattativa a oltranza che i ministri Giorgetti e Franco vogliono appunto chiudere in settimana a livello tecnico per poi siglare l'eventuale accordo politico nei giorni successivi. A seguire potrebbero piombare su Roma le quattro decisioni della Commissione che dovrebbero scaricare sulla vecchia compagnia il rimborso del prestito ponte da 1,3 miliardi erogato dal 2017 in poi, permettendo il decollo di Ita.

Il risultato viene giudicato "possibile" da entrambi i fronti anche se restano diverse incognite. Specialmente se i sindacati o i mal di pancia all'interno del governo dovessero far saltare la trattativa. Ma se questa complessa partita a scacchi non dovesse terminare entro aprile allora dal cassetto sarebbe pronto a spuntare un piano B. La linea tracciata è quella dell'affitto dei rami d'azienda di Alitalia a Ita. In pratica gli asset sarebbero solo "prestati" alla newco del Mef che in questo modo -stando ai calcoli del governo- non rischierebbe di entrare nel mirino dell'Ue.

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April 14, 2021 02:09 ET (06:09 GMT)