ROMA (MF-DJ)--"In Italia il 56% della rete autostradale è stato realizzato prima degli anni Settanta. In Francia, in Germania e Spagna, invece, le grandi infrastrutture sono state realizzate per l'85% dopo gli anni Settanta. Questo significa che abbiamo uno dei sistemi viari più vecchi d'Europa, con un livello di complessità che gli altri non hanno: il 25% della rete nazionale è costituita da ponti e gallerie, a fronte di una media europea che è poco più del 3%".

Lo ha detto l'a.d. di Apsi, Roberto Tomasi, in un'intervista a La Stampa. "Il 50% delle gallerie d'Europa si trovano nel nostro Paese. Si tratta di un'infrastruttura dieci volte più complessa rispetto alle altre. Pensi che solo in Liguria ci sono 298 gallerie e 505 ponti in 400 chilometri di tratta autostradale: mediamente un ponte e una galleria per ogni chilometro percorso", ha aggiunto Tomasi sottolineando che "da qui l'esigenza di investire e rinnovare. Queste opere fondamentali hanno ritardato per molti anni, mentre i volumi di traffico hanno continuato a salire: è necessario agire ora, non solo per la nostra società, ma nel primario interesse del sistema-paese. Solo sulla rete Aspi ogni giorno entrano 4,5 milioni di persone: l'autostrada in Italia è l'arteria primaria degli spostamenti delle merci, l'88% dei volumi nazionali viaggia su gomma, contro un 3% del sistema ferroviario: questi dati restituiscono la dimensione esatta del tema cruciale delle infrastrutture».

Entrando nel merito delle opere, "per la Gronda ci vorranno dieci anni, ma Genova cambierà completamente volto: il progetto sposterà i traffici pesanti fuori dalla città, alleggerendo il carico di una rete satura. Per il tunnel si prevedono tempi più ridotti, circa cinque anni".

"Oggi dobbiamo capire se la tendenza sarà solo momentanea o strutturale. Comunque sia, data l'importanza strategica dell'infrastruttura, bisogna partire dal presupposto che le opere non possono essere ulteriormente ritardate. Il cambio della mobilità è stato molto più veloce di quanto potessimo immaginare: il diffondersi dello smart-working, dell'e-commerce e dei magazzini circolanti ha spinto gli incrementi del traffico pesante oltre a un +3% nel 2022, rispetto al 2019», ha concluso Tomasi sottolineando che "l'interlocuzione con questo esecutivo è sicuramente buona e proficua e sono stati individuati meccanismi autorizzativi più snelli per sbloccare 12 miliardi di investimenti. Nel frattempo, parallelamente agli ultimi step di questi iter, abbiamo avviato i cosiddetti "Lotti zero" per dare seguito senza soluzione di continuità alle cantierizzazioni. Gli iter autorizzativi in questo Paese risultano ancora troppo lunghi. Il nuovo codice degli appalti è un passo in avanti per semplificare e consentire lo sviluppo delle infrastrutture".

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0608:30 feb 2023


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February 06, 2023 02:31 ET (07:31 GMT)