ROMA (MF-NW)--Autogrill finisce di essere un «problema» per Autostrade per l'Italia (Aspi) nell'era pubblica. Con l'uscita di Aspi dalla galassia Benetton e la fusione di Autogrill in Dufry cadono infatti le prescrizioni Antitrust per la concessionaria, guidata da Roberto Tomasi e ora controllata da Cdp (assieme Blackstone e Macquarie), nell'organizzare le gare per la «fornitura dei servizi di ristorazione» lungo la rete autostradale.

Dopo oltre 20 anni, scrive MF-Milano Finanza, Aspi potrà indire nuovi bandi per i servizi food nelle aree di sosta senza dover ricorrere ad advisor esterni incaricati di gestire la procedura di assegnazione (prescrizioni che per Aspi significavano ovviamente ogni anno costi aggiuntivi). Lo ha appena fatto sapere l'Antitrust, che per le gare in questione nel lontano 2000 aveva invece fissato alcuni paletti per Aspi. La ragione risiedeva nel comune controllo dei due gruppi, Autostrade e Autogrill, finiti nel portafoglio di Edizione dopo l'epoca delle grandi privatizzazioni di Stato. Fra gli attivi della holding della famiglia veneta figuravano infatti sia l'88% della concessionaria autostradale sia la maggioranza assoluta di Autogrill.

Così per scongiurare il rischio di gare falsate Autostrade era stata costretta ad «affidare ad uno o più soggetti terzi, indipendenti e altamente qualificati, la gestione delle gare, inclusa la definizione dei requisiti di partecipazione e dei parametri di aggiudicazione». Per l'ultima gara a inizio 2022, con Aspi e Autogrill ancora nella galassia Benetton, era stata arruolato Roland Berger.

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0208:59 nov 2023


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November 02, 2023 04:00 ET (08:00 GMT)