MILANO (MF-DJ)--"Assicurare il necessario allineamento degli obblighi di utilizzo del cold ironing imposti alle navi dalla FuelEu Maritime con i corrispondenti requisiti a livello di infrastruttura stabiliti con l'Afir è stata una delle nostre principali richieste. In tal senso accogliamo con favore l'esenzione da sanzioni per l'armatore nel caso in cui la nave sia attrezzata per attingere energia da terra ma non potesse farlo per mancanza o malfunzionamento della stessa rete mantenuta nell'accordo sulla FuelEu Maritime. Gli armatori hanno fatto investimenti e sono pronti a utilizzare il cold ironing nei porti in cui esso sia disponibile".

Lo ha detto in una nota Stefano Messina, presidente di Assarmatori, commentando i negoziati sulla FuelEu Maritime, regolamento che dovrebbe rafforzare lo sviluppo delle infrastrutture per i combustibili alternativi e della rete per attingere elettricità da terra, attraverso obiettivi obbligatori nazionali.

Per il settore marittimo viene richiesto agli Stati membri di assicurare la disponibilità della fonte di energia elettrica di terra (cold ironing) entro il 1* gennaio 2030 per i porti della rete Ten-T sulla base di criteri relativi alla frequenza della presenza di navi passeggeri e portacontainer, e di punti per il bunkeraggio di metano liquefatto entro il 1* gennaio 2025.

Inoltre, viene richiesto di sviluppare al 2025 un quadro politico nazionale che includa un piano di implementazione di infrastrutture per l'utilizzo da parte delle navi di combustibili alternativi, quali il metanolo, diversi dal metano liquefatto.

"Parliamo di uno strumento fondamentale non solo in vista degli obblighi introdotti dal regolamento FuelEe Maritime, ma anche e soprattutto per evitare che, con l'introduzione delle nuove norme stabilite dall'Imo con il Carbon Intensity Indicator, la cui attuale declinazione penalizza pesantemente le unità in sosta, una fetta consistente della flotta italiana possa essere di fatto messa fuori mercato", aggiunge Messina.

All'interno del Fondo complementare al Pnrr sono stati stanziati 700 milioni di euro per il cold ironing nei porti italiani e alcuni progetti sono già in corso. "Abbiamo più volte affermato che occorre una visione nazionale e di sistema, evitando interventi scoordinati e differenti non solo fra ogni singola Autorità di Sistema Portuale, ma anche all'interno di uno stesso scalo fra terminal e terminal", precisa.

"La soluzione per il cold ironing deve essere l'apertura al mercato - conclude il presidente di Assarmatori - con una netta separazione tra chi dovrà realizzare l'infrastruttura, chi dovrà alimentarla e chi dovrà manutenerla offrendo i servizi alla nave. L'obiettivo non può che essere quello di assicurare un servizio sicuro ed efficiente oltre che fornito alle condizioni economicamente più competitive".

com/ann


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March 30, 2023 07:47 ET (11:47 GMT)