SYDNEY (awp/ats/ans) - La banca centrale australiana ha mantenuto invariato il tasso monetario nella riunione mensile di ieri per il quinto mese consecutivo al 4,35%, livello massimo in 12 anni, indicando anche la possibilità di un aumento nel prossimo futuro. Nella dichiarazione che accompagna la decisione, la governatrice generale della Reserve, Michele Bullock, ha sostenuto che è "necessario che molto vada a nostro favore, per riportare l'inflazione entro la nostra fascia-obiettivo senza colpire il mercato del lavoro".

I nuovi dati sull'inflazione, che saranno pubblicati il 31 luglio, si profilano come cruciali per indicare la futura direzione dei tassi - se sarà necessario portarli ad un nuovo massimo del 4,6% oppure considerare una riduzione per novembre. I più recenti conti nazionali mostrano il tasso di crescita più basso, salvo che nel periodo della pandemia, sin dall'inizio degli anni 1990. E indicano che l'attività economica rimane debole, mentre la disoccupazione è in crescita e la crescita dei salari è stata inferiore alle previsioni.

La governatrice Bullock non ha dato chiare indicazioni su possibili interventi a seguire, affermando di "non escludere nessuna ipotesi". Molti economisti tuttavia prevedono che la Reserve attenderà nuovi segnali di rallentamento dell'inflazione prima di cominciare a ridurre i tassi nella seconda metà di quest'anno. Nella dichiarazione che accompagna la decisione di oggi, in cui spiega perché il Board ha deciso di lasciare immutati i tassi, la Reserve nota infatti che "l'inflazione continua moderarsi ma rimane alta, mentre le prospettive economiche rimangono incerte, e il Board vuole avere fiducia che l'inflazione proceda sostenibilmente verso l'intervallo di riferimento".