Le azioni dei mercati emergenti sono salite nell'ultimo giorno di contrattazione di una settimana di vacanza, mentre le valute sono rimaste indietro rispetto ad un dollaro fermo, mentre gli investitori si preparano ai dati sull'inflazione molto attesi dalla più grande economia del mondo, gli Stati Uniti.

L'indice azionario MSCI è salito dello 0,4%, avvicinandosi ad un guadagno trimestrale dell'1,6% e perdendo un po' di slancio dopo un salto del 7,4% nel trimestre precedente.

L'indicatore delle valute è scivolato dello 0,1%, in linea con un calo trimestrale, con l'indice del dollaro che ha registrato un progresso trimestrale e si è rafforzato dello 0,2% nel giorno in cui il Governatore della Federal Reserve Christopher Waller ha notato che i recenti dati deludenti sull'inflazione confermano l'opportunità di non tagliare il target dei tassi di interesse a breve termine.

Tutti gli occhi saranno puntati sull'indicatore dell'inflazione preferito dalla Fed, il cosiddetto indice dei prezzi core delle spese per consumi personali (PCE), previsto per venerdì. Eventuali sorprese negative potrebbero offuscare ulteriormente il quadro dei tagli dei tassi statunitensi.

"Un'altra sessione tranquilla per i mercati, con i flussi di fine trimestre e il posizionamento in vista di un lungo weekend in Europa che probabilmente domineranno", hanno scritto gli analisti di Monex Europe.

"I mercati riceveranno la terza lettura del PIL del quarto trimestre (USA) alle 12.30 GMT, ma in assenza di revisioni importanti, è improbabile che questo scuota la barca".

I titoli cinesi, fortemente ponderati, sono balzati sulle aspettative di Pechino di adottare misure più aggressive per stimolare l'economia, mentre il discorso di un funzionario ha aiutato il sentimento. Le blue-chip CSI300, l'indice Hang Seng e l'indice Shanghai SE Composite hanno guadagnato tra lo 0,5% e lo 0,9%.

L'indice azionario di riferimento del Pakistan ha toccato un massimo storico, prolungando il rally a seguito di un accordo a livello di personale con il Fondo Monetario Internazionale all'inizio del mese, per liberare ulteriori aiuti finanziari per il Paese.

I mercati azionari del Golfo sono saliti seguendo l'aumento dei prezzi del petrolio, dopo due giorni di perdite, con gli operatori che hanno rivalutato gli ultimi dati sulle scorte di greggio e benzina degli Stati Uniti.

Il rublo russo si è rafforzato a 92 per dollaro, sostenuto dal periodo fiscale di fine mese.

Tra gli altri, il rand del Sudafrica è sceso dello 0,7%, mentre la rupia dello Sri Lanka è salita dello 0,2% rispetto al dollaro. Le principali valute dei Paesi dell'Europa centrale e orientale - il fiorino ungherese, lo zloty polacco e la corona ceca - sono rimaste in sordina rispetto all'euro.

Gli investitori faranno attenzione anche alle elezioni locali in Turchia di domenica, con il Partito AK del Presidente Tayyip Erdogan che punta a recuperare alcune città perse, tra cui Istanbul e Ankara. L'opposizione spera di mettere a segno un colpo, con il futuro della sua più grande speranza, il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, legato al risultato.

PUNTI SALIENTI:

** Il Sudafrica vede minori afflussi di IDE nel quarto trimestre

** FTSE Russell rinvia l'inclusione dell'India nell'indice dei titoli di Stato