"Non vedo comunque oggi alcuna ovvia ragione per legarci le mani con ipotesi di incrementi straordinariamente elevati quali quelli che da alcune parti si leggono, in qualche caso estrapolando il più recente passato o l'esperienza di altri paesi", si legge nel testo del discorso di Visco ad un convegno.

Visco ha sottolineato che la Bce ha dovuto alzare progressivamente i tassi ma tenendo ben presente l'impatto a lungo termine sulle prospettive di crescita, il cui significativo deterioramento è motivo di preoccupzione.

"L'aumento dell'inflazione è oggi accompagnato da un brusco deterioramento delle prospettive di crescita economica, che riflette la perdita di potere d'acquisto dei redditi. In questo contesto, rialzi dei tassi eccessivamente rapidi e pronunciati finirebbero per aumentare i rischi di una recessione", dice Visco.

(Valentina Za, in redazione Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei)