ROMA (Reuters) - La Banca Centrale Europea dovrà aumentare i tassi di interesse ancora diverse volte, anche se l'inflazione è ormai vicina al suo picco.

"Ci aspettiamo che saranno necessari altri aumenti dei tassi, ma molto è già stato fatto", ha detto Lane al quotidiano. "Sarei ragionevolmente fiducioso nel dire che è probabile che siamo vicini al picco (dell'inflazione)".

Dopo aver aumentato i tassi di 200 punti base da luglio per contrastare un surriscaldamento dei prezzi record, Francoforte ha segnalato un rallentamento del ritmo della stretta monetaria questo mese, dopo una serie di mosse da 75 punti.

Questo fa pensare a un aumento di 50 punti il 15 dicembre, prima di una serie di ulteriori incrementi che potrebbero portare il tasso di deposito vicino al 3%.

Lane non si è espresso esplicitamente a favore di una nuova stretta da mezzo punto percentuale, ma ha ribadito la sua posizione a favore di un rallentamento.

"Dovremmo tenere conto della portata di ciò che abbiamo già fatto", ha spiegato Lane. "Quindi la base della decisione sarà diversa".

Al 10,0%, l'inflazione potrebbe aver già raggiunto il suo picco, ma il suo declino sarà lento nei prossimi mesi e rialzi dei tassi all'inizio del 2023 sono ancora possibili.

"Dato il rincaro molto consistente dei prezzi (del gas naturale), non escludo un po' di inflazione in più all'inizio del prossimo anno", ha detto. "Il cammino dell'inflazione dagli attuali livelli molto alti fino al 2% comunque richiederà tempo".

Più preoccupante per i policymaker è il fatto che la crescita dei prezzi sottostanti - depurata dalla volatilità dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari - potrebbe ancora accelerare rispetto all'ultima lettura del 5%, e potrebbe richiedere ancora più tempo per diminuire. Ciò si deve ai passati aumenti dei prezzi dell'energia, che si stanno ancora diffondendo in altri settori, in particolare nei servizi.

(varsione italiana Valentina Consiglio, editing Claudia Cristoferi)