Ad appesantire ulteriormente il clima sul comparto del credito le notizie arrivate stamani sul fronte europeo relative al dimezzamento degli utili di Ubs, i cui conti hanno risentito di maggiori accantonamenti per fronteggiare alcune vecchie controversie legali negli Usa sui mutui a rischio, mentre l'istituto guidato da Sergio Ermotti si prepara al difficile compito di assorbire l'ex rivale Credit Suisse.

Oltre al tema banche, a dominare la seduta è l'attesa per i risultati trimestrali di alcuni colossi tech Usa come Microsoft e il proprietario di Google, Alphabet, previsti dopo la chiusura dei mercati Usa, oltre alle prossime mosse delle banche centrali, la prossima settimana.

Intorno alle 16,40 il FTSE Mib cede l'1,15% sui minimi di seduta. Scambi molto sottili (1 miliardo di euro circa) a causa della scarsa presenza di investitori per la festività del 25 aprile.

Ed è proprio questa assenza di compratori sul lato domestico che, secondo un trader, sta enfatizzando i movimenti sui titoli che risentono solo di venditori esteri.

Tra i titoli in evidenza:

Pesante il settore bancario in calo del 2,2%. Tra le più penalizzate, in una giornata di vendite diffuse su tutto il comparto, UNICREDIT e BANCO BPM che perdono entrambe il 2,7%. INTESA SANPAOLO lascia sul terreno l'1,9% mentre MPS fa -1,6%.

La lettera sui finanziari coinvolge anche il risparmio gestito con FINECO, MEDIOLANUM e AZIMUT in discesa tra 1,8% e 1%.

L'aumento dell'avversione al rischio non risparmia neanche altri settori, tra cui l'automotive che vede IVECO in calo dell'1,4% e PIRELLI dell'1,7%.

Non si arresta la discesa di TELECOM ITALIA (-3%), alla sua quinta seduta negativa consecutiva, ai minimi da fine gennaio a causa delle incertezze sulla cessione della rete.

Pesante la JUVE in flessione del 6,6%, peggiore titolo del listino. Nelle ultime tre sedute ha lasciato sul terreno il 14%. Un trader evidenzia come su questo titolo non ci siano investitori istituzionali e quindi si muova in modo speculativo legato ai risultati sul campo e alle indiscrezioni sulla possibile esclusione dalle coppe europee.

In controtendenza ENEL che avanza dello 0,7%, mentre in vista del voto sul nuovo Cda l'azionista di maggioranza, il Tesoro, sta rassicurando gli investitori sul ruolo di primo piano che il gruppo continuerà a svolgere nel settore delle energie rinnovabili, accelerando al contempo la cessione di asset e mantenendo la politica sui dividendi, secondo quando riportato da due fonti.

(Giancarlo Navach, editing Francesca Piscioneri)