Negative le borse asiatiche penalizzate dal dato cinese sui prezzi al consumo e alla produzione che hanno mostrato a settembre il persistere di pressioni deflazionistiche nella seconda economia mondiale.

Gli investitori restano, inoltre, cauti l'indomani del dato sull'inflazione Usa, che ha deluso le attese di un rallentamento a settembre alimentando le scommesse su un altro aumento dei tassi da parte della Fed entro la fine dell'anno, nonostante le recenti dichiarazioni dovish di diversi policymaker statunitensi.

Intorno alle 9,35 l'indice Ftse Mib è in frazionale calo dello 0,06%.

Raccolte le banche anche se si muovono un po' in ordine sparso con le big INTESA SP e UNICREDIT leggermente vendute, mentre gli acquisti si concentrano su MPS (+3,5%), BPER (+3,4%) e BANCO BPM (+1,6%).

Bene DOVALUE in crescita dell'1,8% dopo il circa +5% toccato in avvio di seduta con il mercato che apprezza l'annuncio che nei primi nove mesi dell'anno ha acquisito da alcune grandi banche spagnole, come Banco Sabadell e CaixaBank, e da altri investitori, nuovi contratti per 689 milioni di euro.

Sul fronte opposto forti vendite su DIASORIN che cede il 2,4% e risente della revisione delle stime per l'anno in corso resa nota ieri dalla tedesca Sartorius che a Francoforte sta perdendo il 9% circa. Equita stima un impatto sul fatturato del 5% a causa del rallentamento degli investimenti delle società del settore pharma e biotech.

(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)