Il dollaro canadese si è rafforzato rispetto alla controparte statunitense mercoledì, mentre i mercati finanziari si stabilizzavano e gli investitori soppesavano la probabile tempistica dei tagli dei tassi d'interesse da parte della Banca del Canada e della Federal Reserve.

Il loonie è stato scambiato in rialzo dello 0,1% a 1,3545 contro il dollaro USA, o 73,83 centesimi di dollaro, dopo aver toccato martedì il livello intraday più debole dal 13 dicembre, a 1,3586.

Wall Street è rimbalzata dopo essere stata colpita il giorno prima dalle preoccupazioni per i dati sull'inflazione statunitense più caldi del previsto e il dollaro statunitense ha ceduto alcuni guadagni recenti rispetto ad un paniere di valute principali.

Il dollaro canadese si è stabilizzato dopo il sell-off di martedì, ha dichiarato Amo Sahota, direttore di Klarity FX a San Francisco.

"Non pensiamo che si verifichi una rottura importante per il loonie, a meno che non ci sia un cambiamento drammatico nella tempistica delle aspettative sui tassi delle due banche centrali", ha detto Sahota.

I mercati monetari vedono una probabilità del 60% circa che la Banca del Canada inizi a tagliare i tassi d'interesse a giugno, mentre prevedono un allentamento da parte della Federal Reserve entro quella data.

Il vice governatore della Banca centrale canadese, Toni Gravelle, parlerà della normalizzazione del bilancio della banca centrale in un discorso il 21 marzo, ha dichiarato la CFA Society di Toronto in un post sul suo sito web, sollevando le speculazioni di alcuni analisti secondo cui la Banca centrale canadese potrebbe presto terminare il suo programma di restrizione quantitativa.

Il prezzo del petrolio, una delle principali esportazioni canadesi, è stato scambiato in ribasso dell'1,2% a 76,97 dollari al barile, in quanto l'aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti ha spinto i prezzi al ribasso, superando il sostegno delle previsioni dell'OPEC per una crescita robusta della domanda.

I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono diminuiti lungo la curva, seguendo i movimenti dei Treasury statunitensi. Il rendimento a 10 anni è sceso di 9,7 punti base al 3,554%, dopo aver toccato martedì il livello intraday più alto in 2 mesi e mezzo, al 3,695%. (Servizio di Fergal Smith; redazione di Jonathan Oatis)