MILANO (MF-DJ)--Come un riflesso pavloviano, ancora una volta alle prime proteste per i rincari della benzina il governo reagisce sventolando istantaneamente la bandiera di Mister Prezzi. Ancora una volta, come accaduto lo scorso marzo con il decreto Ucraina del governo Draghi, ci si gioca la carta di poteri più efficaci per una figura che esiste dal 2007 ma di cui molti si erano anche dimenticati.

Immaginato già all'epoca come una sorta di commissario straordinario, spiega il Sole 24 Ore, è rimasto sempre o quasi silente, quasi trasparente nel succedersi di sette responsabili, l'ultimo dei quali, ancora in carica, è Benedetto Mineo, attuale segretario generale del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Il ministro di riferimento, Adolfo Urso, che sul tema dei carburanti incontrerà nei prossimi giorni le associazioni dei consumatori, ha fatto inserire nel decreto sulla trasparenza approvato ieri dal Consiglio dei Ministri anche misure per il rafforzamento del garante o difensore che dir si voglia, compreso una sorta di meccanismo di allerta rapida della dinamica dei prezzi.

Il precedente è decisamente poco incoraggiante. Il Dl Ucraina ha dotato il Garante per la sorveglianza dei prezzi di un potere sanzionatorio prima inesistente: multe pari all'1% del fatturato, fino a 200mila euro, in caso di omessa risposta a una richiesta di motivazioni, dunque un'azione ex post, che hanno determinato le variazioni di prezzo. Una novità che non ha prodotto alcun effetto significativo e che ora dovrebbe essere rivista con un rialzo degli importi. Né si è visto l'ampliamento della platea dei gestori di carburante monitorati sulla piattaforma OsservaPrezzi che il Garante aveva annunciato in un'audizione parlamentare del 29 marzo.

Secondo alcuni Mineo potrebbe lasciare a breve l'incarico, in concomitanza con un passaggio di testimone anche alla segreteria generale del Mimit per effetto dello spoils system. Ma nomi a parte, ora andranno misurate sul campo soprattutto credibilità ed efficacia dell'ennesima modifica normativa perché qualsiasi correzione, anche orientata a interventi ex ante, corre il rischio di non superare il limite di partenza, cioè l'impossibilità di invadere competenze altrui come quelle della Guardia di Finanza e dell'Antitrust con cui al massimo potranno esserci collaborazioni più strutturate.

cos


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January 11, 2023 03:51 ET (08:51 GMT)