MILANO (MF-DJ)--I leader di oltre 100 Nazioni hanno dato il via ai colloqui sul clima della Cop26 a Glasgow con l'obiettivo di colmare i divari ancora ampi su come ridurre le emissioni di carbonio abbastanza rapidamente da evitare gli effetti più distruttivi del riscaldamento globale.

Il vertice delle Nazioni Unite si è aperto oggi, dopo che i leader del G20 hanno fatto pochi progressi sul clima durante il fine settimana, non definendo gli obiettivi dettagliati che molti speravano per facilitare le discussioni a Glasgow.

I leader hanno raggiunto un accordo per porre fine al finanziamento delle centrali elettriche a carbone all'estero che non sono dotate di tecnologia per catturare e immagazzinare le emissioni di anidride carbonica ma non hanno concordato gli obiettivi per l'eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili o la loro dipendenza dal carbone, una delle maggiori fonti di emissioni di anidride carbonica.

I negoziati hanno messo le Nazioni sviluppate contro quelle in via di sviluppo, con le due parti che discutono su quali Paesi dovrebbero sostenere l'onere per ulteriori riduzioni delle emissioni. Gli Stati Uniti e l'Europa vogliono che le grandi Nazioni in via di sviluppo riducano le emissioni più rapidamente. La Cina, il più grande emettitore di gas a effetto serra, ha affermato che inizierà a ridurre le emissioni prima del 2030, mentre i funzionari occidentali hanno invitato la Cina ad accelerare tale piano.

Questo divario non è stato ridotto abbastanza durante il vertice del G20 a Roma nel weekend. Ieri i funzionari statunitensi hanno intensificato la pressione sulla Cina e su altre Nazioni e hanno anche cercato di convincere i partecipanti che l'amministrazione Biden ha la capacità necessaria per portare a termine i propri sforzi di riduzione delle emissioni, nonostante la sua storia complicata nei precedenti accordi sul clima e una profonda divisione del Congresso a Washington.

L'amministrazione Biden ha svelato oggi i dettagli della strategia per il clima, spiegando come gli Stati Uniti intendono raggiungere il loro obiettivo di emissioni nette zero entro il 2050. "Faremo un passo avanti in modi che renderanno estremamente difficile per le persone non aumentare le loro ambizioni", ha affermato l'inviato per il Clima statunitense, John Kerry.

Parlando con i giornalisti nell'Air Force One mentre il presidente Usa, Joe Biden, si recava dall'Italia in Scozia, il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha affermato che ci sono stati progressi al G20 aggiungendo però che la Cina e altri Paesi hanno l'obbligo di fare di più.

"Gli Stati Uniti si stanno facendo avanti per fare la loro parte", ha detto Sullivan, spiegando che anche "i principali alleati degli Stati Uniti: Giappone, Corea, Unione europea, Canada, altri si stanno facendo avanti per fare la loro parte. Ora la domanda è: alcuni dei Paesi rimanenti si faranno avanti per fare la loro?". In precedenza, Biden aveva indicato che anche l'Arabia Saudita e la Russia dovrebbero fare di più.

L'obiettivo del vertice di Glasgow è elaborare un piano per ridurre le emissioni a livelli che gli scienziati sperano limitino il riscaldamento globale a ben al di sotto dei 2 gradi Celsius, e preferibilmente a 1,5 gradi al di sopra delle temperature pre-industriali. Le Nazioni Unite affermano che gli attuali piani di riduzione delle emissioni dei Governi mettono il mondo sulla buona strada per raggiungere 2,7 gradi di riscaldamento, sottolineando che alcune delle più grandi economie, inclusi gli Stati Uniti, non hanno messo in atto le politiche necessarie per raggiungere i loro obiettivi di riduzione delle emissioni.

cos

(END) Dow Jones Newswires

November 01, 2021 08:19 ET (12:19 GMT)