ROMA (MF-DJ)--Le imprese hanno potuto e potranno beneficiare nei prossimi mesi di 88,873 miliardi di euro di sostegni economici, ovvero il 62% del totale delle risorse stanziate dal governo per il rilancio dell'economia italiana contro il Covid-19 tra marzo e dicembre 2020, pari 141,886 mld.

E' quanto emerge dallo studio Uil che aggiunge: una notevole quota è stata destinata al sostegno delle piccole, medie e grandi imprese sotto forma di agevolazioni ed esenzioni fiscali, sospensione dei versamenti tributari, contributi a fondo perduto e garanzie pubbliche associate a finanziamenti bancari.

Nello specifico, 61,592 miliardi di euro sono riconducibili a misure a diretto beneficio delle imprese: è questo il caso, per esempio, dell'esenzione dal versamento dell'Irap (art.24, Decreto Rilancio) che ha generato un onere per le casse dello Stato di 4,4 miliardi di euro per il 2020, e dell'art.26 dello stesso decreto che ha destinato 2 miliardi di euro in crediti d'imposta e 4 miliardi di euro in dotazione del Fondo Patrimonio Pmi, al fine di favorire la ricapitalizzazione delle imprese di medie dimensioni. I restanti 27,281 miliardi sono invece riconducibili a misure ibride a sostegno sia delle imprese sia dei soggetti esercenti attività d'impresa, sotto forma di credito d'imposta per i canoni di locazione e per l'adeguamento dei luoghi di lavoro, per la cancellazione della rata Imu, la sospensione dei versamenti tributari.

Inoltre, dall'analisi della Uil si evince che una quota più ridotta delle risorse è stata destinata al sostegno dei lavoratori dipendenti. A partire dall'emanazione del Decreto "Cura Italia" lo scorso marzo 2020, a beneficio dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti sono stati impegnati 31,508 miliardi per la cassa integrazione e il finanziamento dei fondi a sostegno del reddito. Altri aiuti economici a diretto beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, sotto forma di congedi parentali, aumento del numero di permessi "L.104", integrazioni salariali e aumento della tariffa oraria a favore del personale sanitario, e altre misure a beneficio dei lavoratori sportivi, generano nel complesso una spesa di 4,819 miliardi: vale a dire meno di un decimo (7,8%) delle risorse messe a disposizione per le imprese e solamente il 3% delle risorse totali impegnate dal governo per il sostegno ed il rilancio dell'economia italiana colpita dalla pandemia di Covid-19 tra marzo e dicembre 2020.

Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori autonomi, le misure varate con i decreti di marzo, maggio, agosto, ottobre, novembre e dicembre generano un impiego di risorse più cospicuo. A favore dei liberi professionisti, che possono beneficiare delle misure in regime concorrenziale sia con le imprese sia con i lavoratori dipendenti, per un ammontare totale di oltre 37 miliardi di euro, sono stati predisposti ulteriori 6,859 miliardi, sia per finanziare diversi contributi a fondo perduto per il sostegno al reddito dei professionisti sia sotto forma di agevolazioni fiscali ed esenzioni tributarie.

Un'analisi più dettagliata delle misure a beneficio delle imprese e dei liberi professionisti, ai quali sono stati destinati complessivamente 95,732 miliardi (67% del totale), rivela che il 34% di queste risorse è stato impiegato per la concessione di agevolazioni fiscali ed esenzioni tributarie, che hanno generato un mancato introito per lo Stato pari a 32,24 miliardi.

Nello specifico, a partire da marzo 2020, oltre alle misure sopra citate, le imprese ed i soggetti esercenti attività d'impresa hanno potuto beneficiare di esoneri dal versamento dei contributi previdenziali; della "Decontribuzione Sud"; del credito d'imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo; della sospensione del versamento dell'Irap; della cancellazione dell'Imu; della sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali; della sospensione dei versamenti tributari e di altre forme di esenzione e credito d'imposta concesse alle imprese e i professionisti di settori vari, da quello editoriale a quello dei servizi digitali, del turismo, dello spettacolo, dell'agricoltura e della pesca.

Quindi, piuttosto che per investimenti produttivi, 32,240 miliardi sono stati impiegati per il finanziamento di "sussidi fiscali e contributivi" a vantaggio dei liberi professionisti e delle imprese che, a partire da marzo 2020, hanno potuto beneficiare di oltre 95 miliardi di euro di sostegni economici (67% del totale), a discapito delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti a cui è sono stati destinati circa 36 miliardi (26% del totale) pur essendo, insieme con i pensionati, i più fedeli contribuenti del nostro sistema fiscale e, quindi, i principali finanziatori delle politiche pubbliche.

pev

(END) Dow Jones Newswires

January 25, 2021 09:31 ET (14:31 GMT)