MILANO (Reuters) - Il gruppo Divella, fra i maggiori produttori di pasta italiani, controllato dall'omonima famiglia, sta valutando la cessione di una quota fino al 30% a un partner strategico che lo aiuti a crescere all'estero, dal momento che le possibilità di sviluppo sul mercato domestico sono limitate.

"Il mercato italiano della pasta è bloccato da anni e dobbiamo lavorare di più sull'estero e qui non siamo in grado di andare davanti da soli. Se troviamo un partner strategico che ci garantisca l'immediatezza di vendita del prodotto in America e in Cina siamo aperti a questa partnership", spiega uno dei due AD del gruppo, Vincenzo Divella, in un'intervista telefonica a Reuters.

Vincenzo Divella aggiunge che il gruppo sta aspettando l'esito di un'indagine sulla percezione del marchio e poi intende dare un incarico a Vitale & Co per "verificare se è possibile trovare un partner strategico, inizialmente per una quota di minoranza non superiore al 30%".

Il gruppo alimentare, che ha sede a Rutigliano in provincia di Bari -- comune già noto per essere uno dei principali centri di produzione dell'uva da tavola a livello mondiale -- ha realizzato nel 2020 ricavi di poco superiori ai 300 milioni. Di questi il 35% arriva dall'estero.

"Siamo leader in Australia, in Sudafrica, siamo presenti negli Usa, in totale in ben 130 Paesi, ma vogliamo crescere ancora di più. Per questo ci serve un partner", aggiunge l'imprenditore pugliese.

Trecentoventi sono i dipendenti del gruppo che ogni giorno macina 1.200 tonnellate di grano duro, 400 tonnellate di grano tenero, per una produzione di 1.000 tonnellate di pasta secca, 35 tonnellate di pasta fresca e 90 tonnellate di biscotti al giorno, come riporta il sito dell'azienda alimentare.

Attualmente il gruppo fa capo a diversi membri della famiglia, con una percentuale anche di piccoli azionisti.

Fondi di private equity e gruppi industriali attivi nel food come Newlat potrebbero essere interessati a Divella, spiega una fonte, che però sottolinea come la vendita solo di una quota di minoranza potrebbe ridurre l'appeal.

Alla fine di luglio il produttore di pasta iberico Ebro Foods ha raggiunto un accordo per cedere la controllata francese Panzani al fondo Cvc per un valore di 550 milioni di euro.

(Ha contribuito Elisa Anzolin, in redazione a Milano Sabina Suzzi)