TOKYO (Reuters) - La banca centrale giapponese (Boj) sta valutando la possibilità di eliminare gradualmente il programma di prestiti introdotto per la pandemia se i contagi nel Paese continueranno a diminuire, avviandosi potenzialmente a uscire dalla politica anti-crisi prima del previsto.

È quanto hanno riferito delle fonti a Reuters. 

I mercati aveva previsto una terza estensione del programma, che scadrà a marzo. I decisori politici non hanno raggiunto ancora un consenso in quanto le discussioni sono preliminari, secondo tre persone a conoscenza dell'orientamento della banca centrale, ed è improbabile che una decisione venga presa prima di dicembre.

Ma con le difficoltà finanziarie delle aziende in calo, la marcata flessione dei contagi e l'avvio della fase di riapertura della terza economia al mondo, alcuni politici stanno contemplando la possibilità di terminare il programma emergenziale a marzo, hanno detto le fonti.

Esiste anche il timore che le banche stiano utilizzando il programma per avere un beneficio dai bassi tassi sulla liquidità ricevuta, piuttosto che per prestare denaro alle aziende, secondo le fonti.  

Il fenomeno riflette le recenti preoccupazioni per le conseguenze del pagare alle istituzioni finanziarie lo 0,1% di interesse per attingere al programma, in mancanza inoltre di un attento esame per verificare se il denaro arrivi, come previsto, alle piccole imprese che hanno bisogno di liquidità.

"Escludendo alcuni settori, le condizioni di finanziamento delle imprese sono generalmente migliorate e la necessità di un sostegno immediato alla liquidità sta venendo meno", ha detto una fonte. "Quella che era intesa come una misura di emergenza non può durare per sempre"

La fine del programma sfiderebbe le aspettative del mercato dopo una serie di commenti da parte dei politici che sottolineano che la banca si concentrerà sul curare gli strascichi lasciati dalla pandemia.  

La mossa potrebbe porre la Boj più in linea con le altre grandi banche centrali, che si avviano a terminare le politiche introdotte per la crisi, mentre le economie emergono dalla stagnazione indotta dalla pandemia.

Anche se il programma di emergenza dovesse essere terminato l'istituto centrale continuerà a sostenere l'economia attraverso una stampa massiccia di denaro e l'impegno a mantenere a zero i costi di finanziamento di lungo periodo. 

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Stefano Bernabei, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)