MILANO (MF-DJ)--Da istituto di garanzia di secondo livello a pivot fondamentale del sistema con il Covid-19. In pochi mesi il Mediocredito Centrale si è ritrovato ad avere un ruolo fondamentale nel Paese, pronto a evolvere a istituto bancario diretto per razionalizzare il sistema creditizio del Meridione. L'occasione per la prima mossa è stato il salvataggio della Popolare di Bari e ora la società è in ballo per gli sportelli del Monte dei Paschi nel Sud Italia.

Le trasformazioni, scrive Milano Finanza, del resto fanno parte della storia del Mediocredito Centrale, che più volte negli anni ha cambiato pelle e controllore. Nato nel 1952 con il governo De Gasperi per il finanziamento a tasso agevolato degli istituti regionali di mediocredito e degli altri istituti designati dal Tesoro per sostenere le pmi, nel 1994 il Mediocredito venne trasformato in spa e nel 1999 privatizzato con la cessione alla Banca di Roma per 3.900 miliardi di lire. In quegli anni, con alla presidenza Gianfranco Imperatori (il grande banchiere scomparso nel 2009), fondatore dell'Associazione Civita attiva nella promozione culturale e nella ricerca, anche Mcc viene ricordata per i convegni e le occasioni di scambio culturale. Poi nel 2011 il passaggio a Poste Italiane, con un progetto di sviluppo che per la prima volta guardava alle aree meridionali del Paese. Nel 2017 il ritorno di Mcc nell'alveo pubblico con l'acquisizione da parte di Invitalia (controllata dal ministero dell'Economia) e la fine del progetto pensato dall'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che immaginava un istituto dedicato al Meridione d'Italia.

La vera svolta per il Mediocredito Centrale, che fino al 1956 è stato diretto da Guido Carli, è arrivata però nell'anno della pandemia con il contestuale rilancio della Banca del Mezzogiorno. In questi mesi la controllata pubblica guidata da Bernardo Mattarella è stata uno dei pilastri del sistema finanziario con la gestione del Fondo di Garanzia (per conto del ministero dello Sviluppo Economico) che ha pompato liquidità vitale per attenuare gli effetti economici dell'epidemia. Gli ultimi dati diffusi evidenziano che da marzo 2020 alla fine dello scorso agosto l'istituto ha approvato più di 2,2 milioni di domande di finanziamento legate al Fondo di Garanzia per un volume di 183 miliardi. Un ruolo che si è rivelato prezioso anche per il conto economico della stessa Mcc. Il bilancio 2020, appena pubblicato, si è chiuso con commissioni nette raddoppiate a 142,2 milioni e la cui parte preponderante (107,milioni) è arrivata proprio «dalla straordinaria operatività del fondo nel contesto pandemico», si legge nei documenti.

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0409:43 set 2021

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September 04, 2021 03:43 ET (07:43 GMT)