BIENNE (BE) (awp/ats) - Ulteriore aumento delle esportazioni di orologi svizzeri in ottobre: rispetto a un anno prima risulta una progressione del 6,7% a 2,27 miliardi di franchi. Lo annuncia oggi la Federazione dell'industria orologiera svizzera (FH) in una nota in cui parla di "crescita moderata ma sempre significativa".

In effetti la crescita è rallentata rispetto ad agosto (+14,7%) e settembre (+19,1%), tuttavia i risultati dell'ottobre 2021 erano stati molto solidi, viene spiegato in una nota. Per il periodo gennaio-ottobre il volume delle esportazioni è salito dell'11,9% su base annua a 20,4 miliardi di franchi.

L'incremento il mese scorso è stato spinto soprattutto dagli orologi da polso in metalli preziosi (+11% a 804,1 milioni). Quelli in acciaio hanno segnato una progressione dell'1,5% a 820,7 milioni, mentre le categorie "altri metalli" e "altri materiali" sono cresciute rispettivamente del 19,7 e del 26,8%, ma con volumi più modesti.

In termini di pezzi, la situazione è meno rosea: la maggior parte delle categorie ha registrato un calo, ad eccezione di "metalli preziosi" (+9,7%) e "altri materiali" (+10,3%). Complessivamente risulta una flessione del 12,0% a 1,39 milioni di pezzi.

Il mese scorso la domanda ha riguardato soprattutto gli orologi delle fasce di prezzo più alte (+11,4%). Evoluzione positiva anche per la categoria 500-3000 franchi (+3,1%), a differenza degli orologi che costano meno di 500 franchi (-26,4%), in particolare quelli con un prezzo compreso tra 200 e 500 franchi (-37,1%), rileva la FH.

Con 306,2 milioni di franchi gli Stati Uniti sono rimasti il primo mercato di sbocco, nonostante una quota lievemente diminuita al 15,9%. Seguono la Cina (9,7% a 220,1 milioni) e Hong Kong (7,2% a 163,4 milioni di franchi).