WASHINGTON (Reuters) - Gli appena 266.000 posti di lavoro aggiunti dalle aziende statunitensi ad aprile non hanno lasciato alla Federal Reserve altra scelta che quella di mantenere aperto il rubinetto della politica monetaria fino a quando non sarà chiaro che l'economia è tornata sui binari della piena occupazione.

Il tasso di disoccupazione è salito al 6,1% e resta ben al di sopra del 3,5% segnato nei mesi precedenti la pandemia, come emerge dai dati del Dipartimento del lavoro. Appena il 57,9% della popolazione ha un lavoro, cifre di gran lunga inferiori a quelle registrate a febbraio 2020. E all'economia attuale mancano ancora oltre 8 milioni di posti di lavoro se confrontata con i livelli pre-crisi.

Un sondaggio di economisti Reuters aveva previsto che ad aprile il numero dei posti di lavoro negli Usa sarebbe aumentato di 978.000 unità.

"Si allenta così la pressione sulla Federal Reserve in merito a colloqui prematuri per la riduzione dello stimolo. I banchieri centrali volevano essere pazienti ed evitare la questione" ha detto Larry Adam, chief investment officer di Raymond James.

Il dato deluderà sicuramente il presidente della Federal Reserve di Atlanta, Raphael Bostic, che aveva previsto ieri "numeri molto solidi", oltre il milione di unità. Ma anche qusta eventualità non gli avrebbe fatto cambiare idea in merito al percorso della politica monetaria della Fed.

"Nella mia mente non siamo ancora fuori pericolo...manterrò la testa bassa", ha detto Bostic.

A dicembre la Fed aveva reso noto che non avrebbe preso in considerazione la possibilità di modificare la politica monetaria e, in particolare, il programma mensile per l'acquisto di titoli di stato da 120 miliardi di euro, fino a quando non ci sarebbe stato "un sostanziale progresso ulteriore" nel raggiungimento dell'obiettivo di piena occupazione e di un target dell'inflazione pari al 2%.

Da allora il prezzo di alcuni beni è aumentato, ma i funzionari della Fed percepiscono l'incremento come temporaneo e il loro auspicio è quello di far salire l'inflazione a un 2% costante -- cosa che sarà possibile riscontrare solo con il tempo.

I banchieri centrali hanno reso abbastanza chiaro che non saranno soddisfatti fino a quando un incremento dei posti di lavoro e prove tangibili di un futuro miglioramento non avranno riportato l'economia sui binari della "massima occupazione".

Dopo il dato, i trader sui futures sui tassi hanno smesso di scommettere che la Fed possa iniziare ad alzarli il prossimo anno e i rendimenti sul Treasury a 10 anni sono crollati ai minimi di due mesi.

Gran parte dei banchieri centrali prevede che si dovrà attendere fino al 2024 prima di alzare i tassi per la prima volta da quando la Fed li ha portati a un valore vicino allo zero nel marzo dello scorso anno.

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)