MILANO (MF-DJ)--La lista delle start up insurtech straniere sbarcate in Italia si allunga mese dopo mese: dal colosso tedesco Wefox, che ha avuto il via libera dell'Ivass per operare nella Penisola, agli inglesi di Zego, specializzati nei servizi alla mobilità, dai francesi di Wakam, che continuano ad espandersi, agli svizzeri di Dacodoo, focalizzati sul business salute.

La dimostrazione che, anche in Italia, la spinta ad innovare nel settore assicurativo è forte. Tanto che, scrive MF, nel 2021, come rilevato dall'Investment index che Italian insurtech association ha realizzato in collaborazione con l'Osservatorio Fintech e insurtech del Politecnico di Milano, nonostante la pandemia, gli investimenti complessivi in insurtech sono schizzati a 280 milioni di euro. "Si tratta un trend positivo che rappresenta una crescita del 460% rispetto ai 50 milioni di investimenti registrati nel 2020", osserva il presidente dell'Italian Insurtech Association, Simone Ranucci Brandimarte con un'accelerazione mese dopo mese: nel solo quarto trimestre ci sono stati 140 milioni di euro di investimenti, sulla scia della forte crescita già riscontrata nel terzo trimestre, che si era chiuso con 80 milioni di euro, contro i 60 milioni di euro che hanno caratterizzato i primi sei mesi dell'anno. A questo punto le stime per il 2022 sono addirittura di un quasi raddoppio a 500 milioni e il traguardo di 1 miliardo di investimenti che l'Associazione aveva indicato come obiettivo per il 2023, al momento della sua costituzione, nel 2021, non sembra più così lontano, aggiunge Ranucci Brandimarte che sottolinea come «il volume degli investimenti raccolti nel 2021 sia significativo del circolo virtuoso che si è innescato nel Paese".

red/lab

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0409:03 gen 2022

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January 04, 2022 03:04 ET (08:04 GMT)