LONDRA (awp/ats/ans) - Le banche centrali che nel recente passato sono state coinvolte da programmi di acquisto di debito come il quantitative easing (Qe) rischiano perdite sul portafoglio di titoli, ora che i rendimenti stanno correndo al rialzo con una conseguente discesa dei prezzi.

Il monito arriva dall'agenzia Fitch Ratings, secondo cui questa situazione "potrebbe indebolire la loro capacità di contribuire alle entrate dei governi", che di solito avviene tramite la redistribuzione degli utili. "C'è il rischio che in alcuni casi gli emittenti sovrani siano chiamati a ristabilire le posizioni patrimoniali delle banche centrali".

FItch ricorda la recente comunicazione della Federal Reserve americana che si attende una mancata redistribuzione degli utili e le perdite "particolarmente rilevanti" per le banche centrali che contabilizzano il proprio portafoglio titoli al valore di mercato, come la Banca nazionale svizzera (BNS) e la Reserve Bank of Australia.

Le banche centrali che - come la Banca centrale europea (Bce) e la Fed - adottano diversi criteri contabili, o quelle che ricevono indennità governative a copertura degli acquisti di titoli "hanno minor probabilità di vedere un'estrema volatilità degli utili", ma "le indennità sulle perdite rappresentano una passività contingente per gli stati".