Ieri tre esponenti dell'istituto centrale Usa hanno detto che il board è compatto rispetto a un rialzo dei tassi che possa tenere a freno l'inflazione, provocando un aumento dell'indice sulla valuta Usa dello 0,8%.

Attorno alle 13,40 tuttavia l'indice cede lo 0,22% a 106,021.

Secondo gli analisti, al netto delle recenti tensioni tra Usa e Cina per la visita della speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi a Taiwan, saranno proprio le aspettative sul ciclo di rialzo del costo del denaro da parte della Fed il vero 'driver' del dollaro nel prossimo futuro.

In questo senso assumono particolare rilevanza i dati governativi sul mercato del lavoro statunitense in agenda per venerdì.

L'euro alla stessa ora sale dello 0,26% a 1,0190 sul dollaro nonostante i recenti dati macro abbiano fotografato un calo sia dell'attività delle aziende che delle vendite al dettaglio del blocco.

(versione italiana Sara Rossi, editing Francesca Piscioneri)