LONDRA (Reuters) - Il dollaro rimbalza lasciandosi alle spalle la maggiore perdita giornaliera in oltre due mesi ieri, dopo i toni più aggressivi del numero uno della Fed, Jerome Powell, sul contrasto all'inflazione.

Powell ha detto ieri che la banca centrale statunitense alzerà i tassi di interesse quanto necessario per arginare il balzo dei prezzi che, a suo dire, minaccia le fondamenta dell'economia.

"È un forte richiamo al mercato sull'aumento dei tassi da parte della Fed, probabilmente a un ritmo molto rapido, per riguadagnare credibilità sul fronte dell'inflazione", sostiene Jane Foley, responsabile mercati valutari di Rabobank.

"Una Fed 'hawkish' è il motivo per cui stamani il 'sentiment' sembra un po' più debole rispetto a ieri", spiega.

Attorno alle 11,25 l'indice sul dollaro è in rialzo dello 0,3% circa a 103,62, dopo aver toccato il minimo di due settimane in scia alla flessione di 0,9% vista ieri.

L'euro cambia rotta rispetto a un precedente rialzo ai massimi di una settimana e scivola dello 0,3% a 1,0511 dollari, all'indomani delle parole del consigliere della Bce Klaas Knot che ha lasciato le porte aperte ad un rialzo dei tassi di 50 punti a luglio se il quadro sull'inflazione dovesse peggiorare.

Knot è tra i membri della Bce con un profilo più da falco, osservano gli analisti di Commerzbank, aggiungendo che il suo punto di vista non riflette necessariamente quello della maggioranza del consiglio di Francoforte.

"Nonostante questo, le parole di Knot aprono una nuova linea di attacco per i falchi della Bce", affermano.

La sterlina cede quasi un punto percentuale a 1,238 dollari dopo che l'inflazione in Gran Bretagna ha evidenziato un balzo al 9% lo scorso mese, maggiore tasso annuale dal 1982, aggiugendo ulteriore pressione al governo sulle misure di sostegno alle famiglie alle prese con l'aumento dei costo della vita.

(Versione italiana Andrea Mandalà, editing Sara Rossi)