Utilizzato principalmente su cereali come grano, orzo e segale, oltre che su ortaggi a radice come patate e carote, il prosulfocarb è diventato il secondo diserbante per importanza dopo il glifosato in Francia, il maggior produttore di colture dell'Unione europea.

"Anses non può escludere il superamento delle soglie di sicurezza, soprattutto attraverso l'esposizione cutanea, per i bambini che si trovano a meno di 10 metri dalle colture durante i trattamenti", ha detto l'agenzia alla stampa.

Anses ha quindi ordinato agli agricoltori di ridurre in media del 40% l'uso del prosulfocarb per ettaro e di utilizzare ugelli sulle irroratrici che riducano la deriva della sostanza nell'aria del 90% rispetto al precedente tasso del 66%.

Gli ugelli con riduzione della deriva del 90% sono già utilizzati in Germania, Belgio e Paesi Bassi.

Inoltre, l'agenzia ha imposto una distanza minima di 10 metri dalle aree residenziali.

I produttori di diserbanti altamente volatili dovranno dimostrare l'efficacia delle nuove misure entro il 30 giugno 2024.

"In assenza di una dimostrazione convincente, le autorizzazioni saranno ritirate senza alcun indugio", ha detto Anses.

La dispersione di prosulfocarb può anche causare perdite economiche, ha sottolineato l'agenzia. Nel 2021, un volume ben superiore ai limiti massimi della sostanza chimica è stato trovato sul grano saraceno biologico vicino ai campi in cui era stata utilizzata, costringendo gli agricoltori a distruggere la loro produzione.

A settembre l'Unione europea ha rinnovato fino al 31 gennaio 2027 l'autorizzazione all'immissione in commercio del diserbante, che scadeva alla fine del mese.

Le vendite di prosulfocarb in Francia sono aumentate di sette volte negli ultimi 10 anni, fino a raggiungere 7.400 tonnellate metriche nel 2022, soprattutto a causa del minore utilizzo di altri diserbanti, in base a quanto riferito da Anses.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)