Grafico n°1: L'influenza dell'intelligenza artificiale sull’S&P 50

Fonte: Eeagli

Il grafico evidenzia la crescente influenza dell'IA sui mercati azionari. Mette a confronto 20 società influenti e influenzate dall'IA all'interno dell'ampio indice statunitense S&P 500 (curva blu) con l'intero S&P 500 (curva gialla) e l'S&P 500 senza queste 20 società (curva rossa). Il risultato è lampante.

Dal 1° gennaio 2018:

  • 20 titoli influenzati dall'AI nell'S&P 500 = +179,5
  • S&P 500 = +58,9%
  • S&P 500 meno 20 titoli AI = -5,5%.

Ecco l'elenco completo delle 20 società dell’S&P 500 più influenzate dall'intelligenza artificiale secondo James Eagle: Alphabet, Amazon, Apple, Applied Materials, Autodesk, Cisco Systems, Salesforce, Meta Platforms, HP, IBM, Intel, Microsoft, Nvidia, Oracle, AMD, Tesla, Texas Instruments, Boeing, The Walt Disney e Visa. Se gli ultimi tre nomi, meno tecnologici degli altri, potrebbero sorprendervi, sappiate che Boeing sta adottando l'IA in settori come il volo autonomo, la manutenzione predittiva e la produzione dei suoi aerei; Walt Disney sta utilizzando l'IA nella raccomandazione di contenuti, nell'animazione e nel miglioramento dell'esperienza dell'utente; infine, Visa sta applicando l'IA per migliorare il rilevamento delle frodi e la gestione del rischio.

Grafico n°2: L'impatto dei discorsi della Fed è cambiato dopo la crisi del 2008

Fonte: Joachim Klement in Klement Investing

I Fed Days - i giorni in cui il presidente della Fed Jerome Powell condivide le decisioni della banca centrale statunitense sulle attuali questioni macroeconomiche e sui possibili rialzi dei tassi - definiscono il tono dei mercati finanziari. Al momento, i rialzi dei Fed Funds sono al centro del dibattito per affrontare l'inflazione. A questo punto è necessario distinguere tra due punti: 1) la variazione effettiva dei tassi dei fondi federali e 2) le direzioni future. Nei mercati, il futuro conta più del presente. E la storia che gli investitori si raccontano è il principale motore del rialzo (almeno nel breve termine). Quando la Fed annuncia i suoi tassi, è meglio guardare a ciò che dice che farà in futuro, poiché è il dato più importante per sapere come reagirà il mercato. Quando si tratta della Fed, le parole sono più forti dei fatti. Se i dati attuali fossero più importanti di quelli futuri, i mercati farebbero registrare i minimi quando la Fed annuncia l'ultimo rialzo dei tassi. Ma la storia ci mostra spesso il contrario! Se torniamo indietro al 1954, l'S&P 500 è sceso in media del 17,5% dopo l'ultimo rialzo dei tassi, prima di toccare il fondo molto più tardi.

Inoltre, le indicazioni della Fed stanno diventando sempre più importanti con le "forward guidance" sui tassi. È proprio questo lo scopo del grafico qui sopra, che mostra la correlazione tra l'S&P 500 nelle due settimane successive a una decisione della Fed e la variazione dei tassi sui Fed Funds, nonché la variazione dei tassi sui Fed Funds prevista per il futuro.  Prima della crisi finanziaria, la correlazione più alta era quella tra l'S&P 500 e l'effettiva variazione dei tassi sui Fed Funds annunciata dalla Fed. La correlazione tra l'S&P 500 e i tassi sui Fed Funds attesi tra nove o dodici mesi era praticamente nulla. Oggi la correlazione tra l'S&P 500 e l'effettiva variazione dei tassi sui fondi federali è pari a zero, ma la correlazione con i tassi sui fondi federali attesi tra nove o dodici mesi è notevolmente aumentata. La situazione è completamente cambiata dopo la crisi dei subprime del 2008. Da allora la Fed - e molte altre banche centrali - hanno modificato la loro politica a favore di un orientamento a termine.

Grafico n°3: Quality is back (again)

Fonte: MarketScreener

Se analizziamo i fattori di investimento applicati all'indice MSCI ACWI (All Country World Index), che comprende le 2.935 maggiori società quotate al mondo in 23 mercati sviluppati e 24 mercati emergenti, le tendenze sono disparate. Da un lato, i fattori Momentum, High Dividend Yield e Minimum Volatility stanno sottoperformando l'indice MSCI ACWI. Dall'altro, i fattori Growth, Equal Weighted e Value, che si muovono in linea con il benchmark. Infine, il fattore Quality, che sovraperforma l'indice MSCI ACWI.

Il fattore qualità privilegia le società con un elevato rendimento del capitale proprio (ROE), una crescita stabile e una bassa leva finanziaria. Se il fattore qualità sta sovraperformando quest'anno, non è un'eccezione. L'indice MSCI ACWI Quality ha ottenuto un rendimento annualizzato dell'11,06% dal 1994, rispetto al 7,67% del suo fratello maggiore, l'MSCI ACWI. Le aziende leader dell'indice globale di qualità sono : Nvidia, Apple, Microsoft, Meta Platforms, TSMC, Visa, Alphabet, Johnson & Johnson, Eli Lilly e UnitedHealth.

Grafico n°4: Il VIX è ai minimi

Fonti: Chartr e Yahoo Finance

Il VIX è un indicatore di volatilità per il mercato finanziario statunitense. Viene calcolato quotidianamente dal Chicago Board Options Exchange. Questo indice è calcolato facendo la media della volatilità annuale delle call e delle put sull'indice S1P 500. Attualmente è inferiore a 14, un valore storicamente basso.

Grafico n°5: Un'azienda di qualità nel settore beauty

Fonte: Quartr

Come in ogni episodio di questa serie di "Grafici in prospettiva", concludiamo con una breve presentazione di un'azienda di qualità. Oggi ci occupiamo di Ulta Beauty. Si tratta di un rivenditore americano di prodotti di bellezza paragonabile a Sephora. L'azienda gestisce circa 1.264 negozi in 50 stati, i quali sono specializzati nella vendita al dettaglio di cosmetici, profumi, prodotti per la cura dei capelli e della pelle. I negozi dispongono anche di saloni con servizi completi. Tra negozi, sito web di e-commerce e applicazioni mobili, offre circa 25.000 prodotti di varie categorie e punti di prezzo, compreso il marchio Ulta Beauty. L'azienda beneficia di un'offerta differenziata con merchandiser di qualità superiore, di un convincente track record di nuovi prodotti e innovazioni, di un potenziale di crescita superiore alla media nel settore della vendita al dettaglio e di un solido team di gestione. Il CAGR del fatturato è del 18% dal 2007.