LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo, sostenuti da un calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti e dalle prospettive di un rafforzamento della domanda, mentre gli investitori attendono di sapere se l'Opec+ vorrà mantenere o ridurre gli attuali tagli alle forniture nel secondo semestre.

Alle 10,40 i futures sul Brent guadagnano 95 centesimi, o l' 1,2%, a 75,58 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa avanzano di 95 centesimi, o lo 0,9% a 74,42 dollari al barile.

I futures sul greggio Usa sono saliti di oltre il 10% a giugno, mentre il Brent ha guadagnato oltre l'8%, segnando in entrambi i casi i massimi dall'ottobre 2018.

Gli analisti si aspettano che la domanda di petrolio acceleri nel secondo semestre grazie a un maggior numero di persone vaccinate contro il Covid-19 e all'allentamento delle restrizioni sui viaggi.

L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio e i loro alleati (Opec+), tra cui la Russia, si riuniranno oggi per decidere se ridurre ulteriormente i tagli all'output per il prossimo mese e potrebbero inoltre valutare di estendere il patto generale relativo alle forniture oltre aprile 2022, secondo quanto riferito a Reuters da fonti vicine alla situazione.

L'Opec+ ha segnalato ieri "significative incertezze" e la possibilità di un eccesso di offerta il prossimo anno.

La diffusione della variante Delta del coronavirus alimenta i timori di un rallentamento nella ripresa della domanda. I nuovi lockdown e l'incremento dei costi hanno indebolito lo slancio dell'attività manifatturiera in Asia a giugno.

La scorsa settimana le riserve di petrolio greggio negli Stati Uniti sono scese per la sesta settimana consecutiva in risposta al balzo della domanda, come hanno mostrato i dati diffusi dall'Energy Information Administration (Eia).

(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)