Intorno alle 11,55 i futures sul Brent salgono di 50 centesimi, o lo 0,64%, a 78,78 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate è guadagna 60 centesimi, o lo 0,82%, a 73,57 dollari al barile.

Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono diminuite inaspettatamente nella settimana conclusa il 24 marzo ai minimi di due anni, ha fatto sapere l'Energy Information Administration. [EIA/S]

Un ulteriore sostegno è arrivato dalla decisione dell'Iraq di bloccare le esportazioni dalla regione settentrionale del Paese.

I produttori hanno interrotto o ridotto l'output in diversi giacimenti petroliferi della regione semi-autonoma del Kurdistan, a seguito della chiusura dell'oleodotto di esportazione settentrionale, e si prevedono ulteriori interruzioni, secondo quanto annunciato dalle compagnie petrolifere.

Tuttavia, i "cambiamenti nella politica interna irachena potrebbero portare a una soluzione politica duratura molto presto", hanno affermato gli analisti di Citi, stimando che i flussi dell'oleodotto potrebbero aumentare di circa 200.000 barili al giorno.

Questi fattori hanno controbilanciato il sentiment ribassista dopo il taglio della produzione russa di greggio, inferiore alle attese, nelle prime tre settimane di marzo.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)