Gli operatori restano tuttavia cauti a causa delle tensioni tra Cina e Stati Uniti e le incertezze relative al pacchetto di stimolo negli Usa.

Alle 11,40 i futures sul Brent guadagnano 43 centesimi, o lo 0,43% a 44,83 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa avanzano di 59 centesimi, o l'1,4%, a 41,81 dollari al barile.

Il Ceo della saudita ARAMCO ha detto ieri che prevede un rimbalzo della domanda di petrolio in Asia nel contesto di graduale riapertura delle economie.

In Cina si è assistito a un rallentamento della flessione dei prezzi alla produzione a luglio, guidato da un aumento delle quotazioni del petrolio e da una risalita dell'attività industriale verso i livelli pre-coronavirus, ulteriore segnale di ripresa della seconda economia mondiale.

L'Iraq ha promesso venerdì che ridurrà ulteriormente la produzione di petrolio di 400.000 barili al giorno ad agosto e settembre per compensare l'eccesso di produzione degli ultimi tre mesi. La mossa aiuterà il Paese a rispettare la sua quota di tagli alla produzione decisa dall'Opec e dai suoi alleati, gruppo conosciuto come Opec+.

Tuttavia, l'incertezza relativa alle misure di stimolo negli Usa ha messo un po' di pressione sui prezzi.

La presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin hanno detto ieri di essere disposti a riprendere i colloqui.

Ad alimentare l'incertezza anche le continue tensioni tra Washington e Pechino. Trump ha firmato due ordini esecutivi che mettono al bando WeChat e TikTok entro 45 giorni e annunciato sanzioni per 11 funzionari cinesi e di Hong Kong.

Occhi puntati al vertice Cina-Stati Uniti del prossimo fine settimana per le trattative relative agli accordi commerciali.