MILANO (MF-DJ)--Il Gruppo Cap, l'azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, ha chiuso il 2020 con ricavi che superano i 344 milioni di euro, un risultato netto d'esercizio di 18,56 milioni di euro e 86,14 milioni di Ebitda.

Nell'anno della pandemia, spiega una nota, gli investimenti in infrastrutture a servizio del territorio hanno superato i 105 milioni di euro, pari al 45% dei ricavi della tariffa.

La strategia adottata nel 2019, attraverso un Piano di Sostenibilità, articolato secondo tre principi guida "Sensibili, Resilienti, Innovatori", ha permesso nel 2020 alla water utility di contrastare l'impatto della crisi economica, sociale e sanitaria scatenata dalla pandemia adottando misure tempestive a sostegno della comunità e degli stakeholder. Non solo: ha anche consentito di rilanciare un percorso importante, un vero e proprio "Green New Deal" della Città metropolitana di Milano, all'insegna di nuovi investimenti strategici che confermano Cap come big player nello sviluppo dell'economia circolare in Lombardia, capace integrare la gestione sostenibile dell'acqua con quella dei rifiuti, per incentivare il processo di decarbonizzazione alla base della rivoluzione verde e della transizione ecologica invocata dal PNRR.

"La strada indicata dal nostro Piano di Sostenibilità e le importanti scelte fatte in termini di investimenti sono state determinanti per far fronte a un anno così difficile, tanto per le aziende quanto per il territorio che serviamo, ha commentato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. L'economia circolare è stata la leva su cui abbiamo puntato per rilanciare gli investimenti e tornare a crescere in un momento di incertezza e forte crisi come il 2020. I nostri depuratori sono diventati fabbriche verdi, piattaforme integrate per la produzione di biocarburante ed energia pulita. Oggi Gruppo CAP è molto di più di un'azienda di servizi, è a tutti gli effetti un solution provider per il territorio: si occupa di acqua, di rifiuti e di energia, e lo fa in modo innovativo".

"Per un'azienda come Cap, fortemente connessa con il suo territorio, parlare di ripresa significa far ripartire i cantieri, fare investimenti sull'innovazione di tecnologie e impianti, dare vita a partnership in un contesto di open innovation", continua Russo. "Gli investimenti sul territorio fatti nel 2020 sono il frutto di una gestione industriale integrata della risorsa idrica che impegna il 33% della tariffa nello sviluppo di infrastrutture e servizi sempre più automatizzati, nelle sfide dei progetti di economia circolare, ricerca scientifica, simbiosi industriale. Un dato ben superiore alla media nazionale, che si attesta al 24% (Blue Book 2019), da vedere alla luce di un percorso in continua evoluzione che guarda a obiettivi ambiziosi, come il recupero della maggior quantità possibile di energia e materia dalle attività produttive, per arrivare a ridurre entro il 2033 l'impatto di CO2 del 40% e il volume dei fanghi prodotti dalla depurazione dell'acqua dell'87%".

com/lab

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2016:12 mag 2021

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May 20, 2021 10:14 ET (14:14 GMT)