I leader dei Caraibi stanno ancora valutando il tributo economico causato dalla prima tempesta atlantica di cui si abbia notizia, che si è intensificata fino al livello massimo di Categoria 5, dopo aver lasciato una scia di distruzione sulla Giamaica e sulle isole dei Caraibi orientali.

"Non c'è dubbio che questo disastro avrà un grande impatto sulla situazione economica di Grenada", ha detto il Primo Ministro Dickon Mitchell a un briefing martedì. "Stiamo parlando di centinaia di milioni di dollari di perdite e di centinaia di milioni di dollari per la ricostruzione".

Le isole Carriacou e Petite Martinique di Grenada devono affrontare una "devastazione quasi completa", ha aggiunto, dicendo che le persone che hanno perso le loro case sono particolarmente vulnerabili agli elementi.

Mitchell ha sottolineato la necessità di ricostruire strutture resistenti alle tempeste, notando che molte delle case in legno del Paese non sono assicurate, dato che il maltempo diventa sempre più frequente a causa delle temperature record del mare, che secondo gli scienziati sono dovute al cambiamento climatico provocato dai combustibili fossili.

Un team di assicuratori arriverà mercoledì e il Governo prevede di annunciare misure fiscali all'inizio della prossima settimana.

St. Lucia ha pubblicato le prime stime di quasi 2 milioni di dollari di danni, tra cui edifici, raccolti di muschio marino e piantagioni di banane.

Le piogge e i detriti hanno ostacolato le valutazioni in Giamaica, il cui settore agricolo ha inizialmente riportato oltre 6 milioni di dollari di danni.

Il presidente del CARICOM Mohammed Ali ha detto che molte colture a lungo termine sono andate perse e che gli agricoltori dovranno affrontare problemi per gli anni a venire, in una valutazione iniziale "straziante" per l'agricoltura.

Di conseguenza, le economie caraibiche, afflitte dal debito, potrebbero diventare più dipendenti dalle importazioni agricole, soggette all'inflazione che non controllano.

Nonostante producano poche emissioni, le nazioni caraibiche sono tra le più vulnerabili al mondo al cambiamento climatico, che sta riscaldando gli oceani e aumentando la frequenza e l'intensità delle tempeste. La regione chiede da tempo una maggiore azione da parte delle nazioni ricche che inquinano di più, come onorare i loro impegni sul clima e prendere in considerazione una riduzione del debito, ma i finanziamenti e i prestiti legati al clima sono tornati per miliardi ai Paesi ricchi. (Servizio di Sarah Morland; Redazione di Aurora Ellis)