Due influenti legislatori repubblicani degli Stati Uniti hanno esortato il Presidente Joe Biden a impedire che un'azienda francese lavori su progetti di energia nucleare civile con la società nucleare statale russa Rosatom, affermando che il contrario contribuirebbe a finanziare la guerra del Presidente russo Vladimir Putin in Ucraina.

In una lettera visionata da Reuters, il Rappresentante Michael McCaul, presidente della Commissione Affari Esteri della Camera dei Rappresentanti, e il Senatore Jim Risch, il primo repubblicano della Commissione Relazioni Estere del Senato, hanno esortato Biden a non rinunciare alle sanzioni contro la Russia, affermando che ciò consentirebbe alla società francese Electricite de France, o EDF, di impegnarsi in progetti di energia nucleare con Rosatom.

Le sanzioni, che Biden ha emesso con un ordine esecutivo nel 2021 e successivamente modificato, riguardano le minacce alla sicurezza nazionale poste dalle attività estere della Federazione Russa.

"Questa deroga porterà più denaro nelle casse di Putin per finanziare la sua brutale guerra di aggressione contro l'Ucraina e la soppressione della democrazia", hanno affermato i legislatori nella lettera, datata 6 maggio. "La invitiamo a respingere questa proposta".

"Crediamo che l'unico modo per influenzare la decisione dell'amministrazione sia quello di renderla pubblica", ha dichiarato a Reuters un portavoce di Risch.

Biden ha firmato il mese scorso un pacchetto di aiuti con quasi 61 miliardi di dollari in assistenza militare per l'Ucraina. Si prevede che firmerà un divieto recentemente approvato dal Congresso sulle importazioni di uranio arricchito russo.

I legislatori hanno detto che l'esenzione di EDF dalle sanzioni statunitensi le permetterebbe di acquistare una filiale di un'azienda statunitense impegnata in progetti di energia nucleare con Rosatom in Ungheria, Turchia ed Egitto, progetti che sono stati sospesi per anni a causa delle sanzioni.

I legislatori hanno detto che l'eccessiva dipendenza dall'energia russa rappresenta una minaccia per la sicurezza transatlantica e "è incomprensibile che la sua amministrazione consideri di perpetuare attivamente questa dipendenza".

Il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. (Relazioni di Patricia Zengerle e Timothy Gardner; Redazione di Michael Perry)