Il prezzo del petrolio, una delle principali esportazioni canadesi, ha registrato il più grande aumento giornaliero in quasi un anno, dopo che l'annuncio a sorpresa dell'OPEC+ di tagliare la produzione ha scosso i mercati.

I prezzi del greggio statunitense sono saliti del 6,2% a 80,39 dollari al barile, mentre il dollaro canadese è salito dello 0,5% a 1,3442 per biglietto verde, o 74,39 centesimi di dollaro USA, il livello più forte dal 21 febbraio.

L'indice S&P Global Canada Purchasing Managers' Index (PMI) è sceso ad un valore destagionalizzato di 48,6 a marzo da 52,4 a febbraio, il livello più basso da giugno 2020, in quanto l'incertezza economica ha pesato sulla produzione e sui nuovi ordini, compensando l'allentamento delle pressioni sull'offerta e l'aumento dell'ottimismo sulla crescita futura.

La Banca del Canada rilascerà l'edizione del primo trimestre del Business Outlook Survey alle 10:30 a.m. EDT (1430 GMT), che potrebbe offrire ulteriori indizi sullo stato dell'economia nazionale.

La banca centrale prenderà una decisione sui tassi di interesse e aggiornerà le sue previsioni economiche il 12 aprile.

I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono aumentati lungo tutta la curva.

Il decennale è salito di 4,6 punti base al 2,945%, mentre il divario tra questo e l'equivalente statunitense si è ridotto di 3,9 punti base a 55,2 punti base a favore del titolo statunitense.