Il tasso di inflazione annuale del Canada ha accelerato a febbraio, raggiungendo un nuovo massimo trentennale del 5,7%, con un ampio aumento dei prezzi che ha colpito i consumatori su tutti i fronti, rafforzando l'ipotesi che la Banca del Canada si muova con forza sui tassi.

"La Banca del Canada deve dimostrare di essere seriamente interessata al rischio di inflazione e di aderire al suo mandato con una mossa più ampia rispetto ai soli 25 punti percentuali di aprile", ha dichiarato in una nota Derek Holt, vicepresidente della divisione economia dei mercati dei capitali di Scotiabank.

La Banca del Canada ha aumentato i tassi di interesse per la prima volta in più di tre anni all'inizio di questo mese, con una mossa di 25 punti base, e ha dichiarato di essere pronta ad agire in modo aggressivo se necessario per mantenere le aspettative di inflazione a terra.

I mercati monetari si aspettano un ulteriore inasprimento in occasione del prossimo annuncio politico del 13 aprile e vedono una probabilità del 60% che la mossa avvenga con un incremento meno convenzionale di 50 punti base.

Il dollaro canadese è stato scambiato in rialzo dello 0,5% a 1,2715 contro il dollaro verde, pari a 78,65 centesimi di dollaro USA, dopo aver toccato il livello intraday più forte dal 7 marzo a 1,2689.

Le azioni mondiali hanno registrato un'impennata e il dollaro statunitense, bene rifugio, è sceso grazie alla speranza degli investitori di una svolta nei colloqui per il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina e al rialzo dei tassi di interesse della Fed di 25 punti base, come previsto.

Il prezzo del petrolio, una delle principali esportazioni del Canada, è sceso dell'1,5% a 95,04 dollari al barile.

I rendimenti dei titoli di Stato canadesi sono saliti, guidati dalla parte anteriore della curva e seguendo il movimento dei Treasury statunitensi. Il rendimento a 2 anni ha toccato il livello più alto da gennaio 2019, all'1,933%, prima di scendere all'1,911%, con un aumento di 11,2 punti base nella giornata.