Una disputa bollente sulla regolamentazione delle criptovalute in Russia si è riscaldata venerdì quando il ministero delle finanze ha presentato proposte legislative al governo che si sono scontrate con la richiesta della banca centrale di un divieto generale.

La Banca di Russia ha proposto di vietare il trading e il mining di criptovalute a causa della minaccia che le valute digitali rappresentano per la stabilità finanziaria. Ma il ministero delle finanze preferisce una legislazione che regoli le criptovalute, permettendole come strumento di investimento, ma non come mezzo di pagamento.

Il progetto di legge del ministero delle finanze mira a creare un mercato legale per le valute digitali, ha detto lunedì.

Una proposta è per le transazioni che coinvolgono l'acquisto o la vendita di criptovalute che richiedono l'identificazione del cliente, una mossa che può diminuire uno dei principali punti di vendita delle criptovalute - il loro anonimato.

Altre proposte includono scambi di criptovalute straniere che devono ottenere una licenza in Russia, e l'introduzione di test di alfabetizzazione finanziaria che determinano quanto gli individui sono autorizzati a investire.

I cittadini che superano con successo i test sarebbero autorizzati a investire fino a 600.000 rubli (7.853 dollari) in valute digitali ogni anno, ha detto il ministero delle finanze. Quelli che falliscono avrebbero un limite di investimento fissato a 50.000 rubli all'anno.

La banca centrale si oppone anche al mining di criptovalute, con cui potenti computer competono contro altri collegati a una rete globale per risolvere complessi puzzle matematici. La banca ha messo in guardia dal consumo inefficiente di energia e dall'impatto ambientale del mining, mentre il ministero delle finanze preferisce permettere il mining su base fiscale.

La banca centrale non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

(1 dollaro = 76,4044 rubli)