BUDAPEST (Reuters) - Ilaria Salis, accusata in Ungheria di aver preso parte alle aggressioni di un gruppo antifascista contro persone considerate attivisti di estrema destra, rimarrà in carcere dopo che un giudice ha respinto la richiesta di passare agli arresti domiciliari presentata dal suo avvocato.

L'insegnante di 39 anni è accusata di aver preso parte a una grave aggressione contro due militanti di estrema destra da parte di un gruppo di attivisti antifascisti a Budapest a febbraio dello scorso anno. Si è dichiarata non colpevole durante l'udienza di gennaio.

Oggi Salis è comparsa in tribunale a Budapest per un'udienza in cui il suo avvocato ha presentato la richiesta di domiciliari in Italia o in Ungheria.

Il giudice Jozsef Sos ha respinto la richiesta sostenendo che esiste il pericolo di fuga. La prossima udienza di Salis è stata fissata per il 24 maggio.

A gennaio, l'Italia ha protestato con le autorità ungheresi per il trattamento riservato a Salis, che era apparsa in tribunale in catene.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sollevato il caso di Salis con il primo ministro ungherese Viktor Orban e il mese scorso ha detto che agli attivisti detenuti in Ungheria dovrebbe essere garantito un processo rapido.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Sabina Suzzi)