MILANO (MF-DJ)--Lo studio commissionato da Hsbc, "Italy goes global", per la sua seconda edizione, si è focalizzato sullo stato di salute post Covid-19 delle grandi aziende italiane (con ricavi superiori a 200 milioni di euro).

Dal report è emerso che le imprese italiane si sono dimostrate flessibili nell'affrontare la pandemia, e che il 35% di esse ha modificato le proprie strategie di internalizzazione o sta prendendo in considerazione la possibilità di farlo.

Nel dettaglio, il report evidenzia che, se da un lato il numero di aziende ha diminuito la presenza all'estero (dal 71,3% nel 2019 al 70,9% nel 2020), dall'altro molte delle oltre 800 imprese italiane intervistate hanno intrapreso strade alternative.

Tra i principali trend emergenti si nota quello relativo a una maggiore attenzione all'e-commerce: si è registrato un incremento del numero di aziende che hanno riportato un aumento delle vendite in questo canale a livello europeo (+38,2%), e fuori regione (+24,6% per i mercati extra-europei).

Secondo la ricerca, le preferenze delle aziende rispetto ai principali mercati di sbocco sono altresì cambiate, facendo così affermare un modello di globalizzazione sempre più regionalizzata.

Nonostante le sfide legate alla pandemia, le grandi imprese italiane hanno continuato a cogliere opportunità di business all'estero: in media (e in una percentuale quasi invariata) il 18,1% delle loro vendite è stato realizzato nell'Ue (2019: 8,2%) e il 13,7% fuori regione (2019: 13,5%).

In Europa, resta sul podio il mercato tedesco che guadagna un interesse ancora più significativo rispetto alle rilevazioni precedenti (dal 27,7% nel 2019 al 31,7% nel 2020). La rilevanza della Francia si è ridotta (dal 23,3% al 22,5%). La popolarità del Regno Unito, al terzo posto, è passata dal 9% al 9,4%.

Tra i Paesi extra-Ue si riscontrano variazioni di importanza ancora più rilevanti, con il Nord America che ha spodestato Russia e ad altri Paesi europei. Stati Uniti, Canada, Messico vengono citati come primo o secondo mercato di sbocco più importante (5,2% nel 2019).

L'importanza dei Paesi extra-Ue ha registrato un forte calo, dal 47,9% al 16,6%. Un trend simile si riscontra per la Cina, attualmente indicato (dal 12% degli intervistati) come uno dei più rilevanti mercati di sbocco (5,4% nel 2019).

com/ann

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November 19, 2021 10:48 ET (15:48 GMT)