ROMA (MF-DJ)--Nel corso dell'anno e nella prima parte del 2024 l'Italia resterà impermeabile alla nuova ondata di attivismo azionario pronta ad abbattersi sulle società europee. Nei prossimi 18 mesi sono almeno 144 le aziende del Vecchio Continente che possono entrare nel mirino dei fondi attivisti. La stima è contenuta nell'ultimo report di Alvarez&Marsal, che MF-Milano Finanza può anticipare.

Di queste 144 società, appena cinque sono a Piazza Affari, sintomo di un livello di attivismo nella Penisola relativamente basso benché questo possa essere di stimolo alle quotate per massimizzare i profitti.

Le società con caratteristiche che ne fanno oggetto di possibili campagne pubbliche si contano quindi sulle dita di una sola mano. I nomi sono stati tenuti riservati. I profili delineati indicano che si tratta di due società che producono beni di largo consumo, di un'azienda del settore dell'energia, di una attiva in quello tecnologico e di una realtà industriale.

Il primo settore è anche quello che nell'analisi ha registrato i maggiori progressi. Non il più esposto, che resta l'industria. I beni di largo consumo si sono però ripresi dalle secche della pandemia. In giro per l'Europa sono almeno 31 le aziende del settore individuate come possibili obiettivi. E in un periodo di transizione, scrivono gli analisti, anche le imprese energetiche possono attirare l'interesse degli attivisti. Guardando alla situazione italiana, secondo gli autori dello studio, i possibili target offrono ai fondi attivisti una gamma di opportunità per creare valore, tra cui una relativa sottoperformance nel sostenere i margini.

Inoltre, aggiungono, considerato il rapporto prospettico prezzo-utili relativamente più basso per le italiane, si aprono opportunità di fusione o acquisizione, con la probabile richiesta da parte degli attivisti di alzare il valore delle azioni delle quali è già stata disposta la vendita.

Altra indicazione che emerge dall'analisi è che per due delle cinque aziende italiane le possibilità di essere oggetto di una campagna nei prossimi 12 mesi sono in calo, mentre per tre di esse le prospettive nel breve-medio termine non sono cambiate rispetto alla rilevazione precedente. Con cinque aziende sotto osservazione la Penisola rimane tuttavia relativamente ai margini dell'attivismo, posizionandosi ai livelli della Spagna, che conta tre possibili obiettivi, e distante ad esempio dalla Svizzera, subito davanti in classifica con 12.

Il mercato di riferimento per gli attivisti in Europa continuerà a essere quello britannico, con 52 target probabili, oltre un terzo del totale, seguito dalla Germania con 29 società sotto la lente. Ma i numeri tra le aziende tedesche potrebbero aumentare da maggio sia per la crescente accettazione dell'attivismo da parte degli azionisti nel mercato tedesco sia per la relativa sottoperformace delle società nel mantenere i margini. Altra area di interesse, con 23 società considerate esposte, è la Francia.

Oltralpe i modesti rendimenti su capitale e cash flow potrebbero far accendere un faro. Il rapporto offre anche uno spaccato sul passaporto dei fondi. Principalmente si tratta di soggetti europei e in gran parte britannici. Alvarez&Marsal nel monitorare 96 fondi attivisti ha registrato anche un progressivo allontanamento degli statunitensi dall'Europa. In crescita invece i soggetti dell'Asia-Pacifico, che però rappresentano ancora una piccola parte del totale. Nel 2022 si è osservato un aumento delle campagne incentrate sull'ambiente e sul sociale, cresciute rispettivamente del 22 e del 14% sul 2021. Tra i nuovi fondi entranti sono cresciuti in particolare quelli con strategie dedicate all'ambiente e alla governance.

alu

fine

MF-DJ NEWS

3108:26 gen 2023


(END) Dow Jones Newswires

January 31, 2023 02:27 ET (07:27 GMT)