ROMA (MF-DJ)--"L'aumento dei prezzi, unito alla rapida espansione dell'epidemia, rischia di bruciare la ripresa in atto".

Così l'Ufficio economico Confesercenti commenta i dati diffusi oggi dall'Istat, spiegando che "l'ulteriore accelerazione dell'inflazione nel mese di dicembre è causata da varie componenti: alla crescita dei prezzi dei beni energetici, che prosegue seppur a ritmo ridotto, si sono uniti fattori stagionali - come i servizi per i trasporti, alimentari freschi - insieme ad elementi dovuti alle difficoltà di approvvigionamento ancora presenti sia sul fronte delle materie prime, anche alimentari, che impattano sul prezzo di alcuni beni o componenti di beni. Strozzature dal lato dell'offerta che hanno generato un ulteriore aumento dei prezzi".

"Il 2021 si chiude dunque con un tasso d'inflazione dell'1,9%, 0,8 la componente di fondo. Preoccupa, in modo particolare, l'accelerazione degli ultimi mesi e l'effetto trascinamento sul 2022. Bisogna monitorare con attenzione le dinamiche perché, se si generano aspettative negative, l'inflazione rischia di autoalimentarsi e propagarsi a tutti i comparti, con il forte rischio di pregiudicare la ripartenza in corso", conclude Confesercenti.

liv

(END) Dow Jones Newswires

January 05, 2022 06:42 ET (11:42 GMT)