MILANO (MF-DJ)--L'Iran ha affermato che alcuni sabotatori hanno causato un blackout nel principale impianto di arricchimento nucleare del Paese, accusando i presunti colpevoli di aver tentato di far naufragare i colloqui informali con gli Stati Uniti sul rilancio dell'accordo sul nucleare del 2015 che potrebbero aprire la strada al ritiro delle sanzioni contro la Repubblica islamica.

Teheran non ha rivelato alcun dettaglio sul problema elettrico nell'impianto di Natanz, avvenuto ieri, nè sull'entità dei danni che ha causato. Le autorità iraniane non hanno neanche detto chi pensano possa essere il responsabile, anche se Ali Akbar Salehi, il capo dell'agenzia atomica iraniana, ha affermato che l'Iran si riserva il diritto di ritorsioni e ha definito l'incidente un atto di "terrorismo nucleare" in mezzo alle crescenti tensioni sulle discussioni incerte sul programma nucleare iraniano.

I media israeliani, citando fonti dell'intelligence occidentale, hanno affermato che l'agenzia di intelligence israeliana Mossad avrebbe orchestrato un attacco informatico contro il sito di Natanz, causando gravi danni. I funzionari israeliani hanno rifiutato di rispondere alle notizie secondo cui Israele sarebbe dietro il presunto attacco a Natanz.

L'Iran e le altre cinque parti dell'accordo sul nucleare del 2015 si sono incontrate a Vienna la scorsa settimana - e lo faranno nuovamente oggi - per negoziare un percorso per fare in modo che gli Stati Uniti rientrino nell'accordo, da cui l'amministrazione Trump è uscita nel 2018. Il loro obiettivo è trovare un modo per far sì che l'amministrazione del presidente Usa, Joe Biden, revochi le sanzioni contro l'Iran se Teheran accetterà di rispettare il patto del 2015, che è stato sviluppato per ridurre la crescita della capacità nucleare di Teheran e impedirgli di sviluppare la tecnologia per la produzione di armi nucleari.

L'Iran ha intensificato le proprie attività nucleari dopo che gli Stati Uniti hanno lasciato l'accordo, iniziando ad arricchire l'uranio a un livello di purezza superiore a quello consentito dall'accordo. Natanz è al centro degli sforzi dell'Iran ed è stato rilanciato sabato - dopo una devastante esplosione e un incendio nell'estate del 2020 - quando Teheran ha effettuato test su una nuova generazione di centrifughe.

Israele si oppone con forza all'accordo sul nucleare, che secondo il primo ministro Benjamin Netanyahu impone solo un limite temporaneo alla capacità nucleare dell'Iran e consente a Teheran di sviluppare armi nucleari in futuro. I funzionari israeliani hanno detto che cercheranno di contrastare le ambizioni nucleari dell'Iran con ogni mezzo necessario, tra cui operazioni segrete, se riterranno che gli sforzi internazionali per controllare le ambizioni dell'Iran stiano fallendo.

Amos Yadlin, l'ex capo dell'intelligence militare israeliana, ha tuttavia affermato in un'intervista con la Army Radio Sunday del Paese che Israele potrebbe perseguire obiettivi a breve termine senza considerare l'impatto a lungo termine che questo potrebbero avere sulle relazioni con gli Stati Uniti. "Queste cose sono state ampiamente prese in considerazione? Non ne sono convinto", ha detto Yadlin.

L'Iran insiste sul fatto che il suo programma nucleare è pacifico. I suoi diplomatici dicono di temere che Israele possa agire per minare i colloqui sul nucleare se sentirà che potrebbero minare la sua stessa sicurezza.

L'annuncio di Teheran circa l'incidente a Natanz, nel centro del Paese, è arrivato quando il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, è atterrato a Tel Aviv per incontri con Netanyahu e altri alti funzionari israeliani, che si sono affrettati a sollevare il tema dell'Iran e dei colloqui sul nucleare di Vienna.

"La Teheran di oggi rappresenta una minaccia strategica per il mondo", ha detto il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, in una conferenza stampa congiunta con Austin, aggiungendo che "lavoreremo con il nostro alleato, gli Stati Uniti, per garantire che qualsiasi accordo protegga gli interessi vitali della comunità internazionale, prevenga una corsa agli armamenti e contribuisca alla sicurezza israeliana".

Il blackout di ieri al sito nucleare arriva dopo una serie di presunti attacchi israeliani agli interessi iraniani. Teheran ha accusato Israele di essere dietro l'uccisione del famoso scienziato nucleare Mohsen Fakhrizadeh, vicino a Teheran, a novembre. Il Wall Street Journal ha riferito il mese scorso che Israele ha preso di mira navi che trasportano carburante e armi dall'Iran alla Siria negli ultimi 18 mesi.

Una nave iraniana utilizzata dalla Guardia rivoluzionaria del Paese è stata attaccata martedì vicino alle acque saudite-yemenite, in un attacco che secondo i funzionari statunitensi era volto a far naufragare i colloqui sul nucleare, che sono ripresi lo stesso giorno.

Inoltre, gli impianti nucleari iraniani, e quello di Natanz in particolare, sono stati presi di mira ripetutamente in passato, in modo più spettacolare nel 2010 quando Stuxnet, un cyber virus che si ritiene sia stato costruito congiuntamente da Stati Uniti e Israele, devastò l'impianto e distrusse circa 1.000 centrifughe.

Israele è anche ritenuta, da funzionari dell'Iran e degli Stati Uniti, dietro a una campagna di omicidi di scienziati iraniani che lavoravano al programma nucleare iraniano all'inizio del 2010.

cos

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April 12, 2021 03:46 ET (07:46 GMT)