MILANO (MF-DJ)--Mentre i colloqui per rilanciare l'accordo sul nucleare del 2015 con l'Iran che stanno raggiungendo una fase critica, sono emerse differenze all'interno del team negoziale degli Stati Uniti su quanto assecondare Teheran e quando abbandonare i colloqui, hanno riferito alcune persone che hanno familiarità con i negoziati.

I funzionari statunitensi hanno confermato durante il fine settimana che Richard Nephew, il vice inviato speciale per l'Iran, ha lasciato la squadra negoziale. Nephew, artefice delle precedenti sanzioni economiche contro l'Iran, sosteneva un atteggiamento più duro nei negoziati in corso e non partecipava più ai colloqui a Vienna dall'inizio di dicembre. Altri due membri della squadra, guidata dal veterano del dipartimento di Stato Robert Malley, hanno lasciato i colloqui perché volevano che gli Usa assumessero una posizione negoziale più dura, hanno detto le fonti. Tra le questioni che hanno diviso il team Usa c'è quanto fermamente applicare le sanzioni esistenti e se interrompere i negoziati mentre l'Iran li trascina fuori rotta e il suo programma nucleare avanza.

Le divisioni arrivano in un momento cruciale, con i funzionari statunitensi ed europei che avvertono che restano solo poche settimane per salvare l'accordo del 2015, prima che l'Iran acquisisca il know-how e la capacità di produrre rapidamente abbastanza combustibile nucleare per la costruzione di una bomba. In base all'accordo, gli Stati Uniti avevano revocato la maggior parte delle sanzioni internazionali contro Teheran in cambio di limiti severi ma temporanei all'attività nucleare iraniana. L'amministrazione Trump è uscita però dall'accordo nel 2018, ritenendolo insufficiente per frenare l'attività dell'Iran, e l'amministrazione Biden sta cercando di invertire la rotta. L'Iran si è rifiutato di incontrare direttamente gli Stati Uniti durante i colloqui, anche se ieri il ministro degli Esteri iraniano ha affermato che Teheran prenderebbe in considerazione l'idea di farlo se i colloqui dovessero progredire.

Senza alcuna scadenza fissata per la fine dei colloqui, alcuni diplomatici occidentali dubitano che l'amministrazione Biden sia disposta a cedere. Ciò potrebbe innescare una crisi, con l'Iran che accelererebbe il suo programma di arricchimento nucleare in un momento di accresciute tensioni tra Washington e Mosca sull'Ucraina. L'Iran afferma che il suo programma nucleare è però solo per scopi pacifici. Un alto funzionario del dipartimento di Stato Usa ha affermato che l'amministrazione, ai suoi livelli più alti, ritiene che il ritorno all'accordo del 2015 offra un'opportunità per frenare le ambizioni nucleari dell'Iran.

Il funzionario ha confermato l'uscita dai negoziati di Nephew e ha detto che un altro membro della squadra negoziale ha chiesto di essere rimosso dai colloqui di Vienna. Nessun altro membro del team è stato messo da parte o se n'è andato per "qualcosa di diverso dai normali motivi personali", ha spiegato il funzionario. Le tensioni all'interno del team statunitense sono cresciute dall'estate, su una serie di questioni oggetto del dibattito, hanno affermato le persone che hanno familiarità con i negoziati. Alcuni membri della squadra volevano che i colloqui venissero interrotti all'inizio di dicembre, dopo che il nuovo team negoziale iraniano è tornato a Vienna e ha annullato la maggior parte delle concessioni fatte dal Governo precedente nella primavera del 2021. Si è anche discusso sul momento in cui sarebbe diventato impossibile ripristinare un obiettivo centrale dell'accordo del 2015, ovvero impedire all'Iran di avere abbastanza combustibile nucleare per poter creare un'arma atomica entro i successivi 12 mesi.

I funzionari statunitensi ed europei hanno deciso di andare avanti con i negoziati a dicembre, nonostante l'inasprimento della posizione negoziale da parte dell'Iran. Si sono anche tirati indietro dal portare avanti una mozione di censura contro l'Iran al Consiglio dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, una mossa che secondo Teheran avrebbe potuto far affondare i colloqui. Nephew ha svolto un ruolo chiave nella progettazione delle sanzioni imposte all'Iran dal 2006 al 2013 ed è stato un membro senior della squadra che ha negoziato l'accordo sul nucleare del 2015. Pur appoggiando con forza tale accordo, ha scritto che l'uso di ampie sanzioni è stato fondamentale per convincere l'Iran a negoziare seriamente. La sua nomina a vice inviato per l'Iran a marzo ha suscitato critiche a Teheran.

I colloqui a Vienna mirano a concordare i passi che Iran e Stati Uniti dovrebbero intraprendere per rientrare nell'accordo sul nucleare. Un anno dopo che l'amministrazione Trump ha abbandonato l'accordo nel maggio 2018, l'Iran ha iniziato a espandere il suo programma nucleare e ora il Paese ha violato la maggior parte dei limiti dell'accordo del 2015, sta producendo combustibile nucleare simile a quello usato per le armi e si pensa che sia solo a poche settimane di distanza dall'avere abbastanza uranio altamente arricchito per poter creare una bomba. L'amministrazione Biden ha deciso di ripristinare l'accordo sul nucleare, sebbene abbia mantenuto in vigore quasi tutte le sanzioni dell'era Trump.

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January 25, 2022 03:50 ET (08:50 GMT)