MILANO (MF-DJ)--Gli israeliani votano oggi, per la quarta volta in due anni, con il primo ministro Benjamin Netanyahu che spera che la sua campagna di vaccinazione contro il Covid-19 sia sufficiente per conquistare la vittoria.

Le urne chiuderanno stasera ma il destino di Netanyahu potrebbe non essere certo per settimane o addirittura mesi. Nella politica di Israele, infatti il primo ministro non è il leader del partito con il maggior numero di voti ma chiunque riesce a ottenere abbastanza sostegno da riuscire a formare una coalizione di maggioranza.

I sondaggi d'opinione pubblicati prima del voto suggeriscono che né Netanyahu né nessuno dei suoi rivali riusciranno tranquillamente a formare una coalizione di Governo, che richiede almeno 60 dei 120 seggi alla Knesset. Stasera o domattina potrebbe non essere ancora chiaro chi avrà un vantaggio dato che i protocolli del coronavirus fanno sì che sia necessario più tempo per conteggiare i voti impieghino. I risultati finali quindi potrebbero non essere disponibili fino a giovedì o anche più tardi.

Una volta che il presidente israeliano, Reuven Rivlin, avrà ricevuto i risultati finali delle elezioni, inizierà a consultarsi con i leader dei partiti per determinare a chi assegnare il mandato di formare un Governo. Lo farà entro il 7 aprile e la persona scelta avrà tempo fino al 18 maggio per i negoziati necessari per mettere insieme un Governo di coalizione. Se fallirà Rivlin potrà assegnare il mandato a qualcun altro, che avrà diverse settimane per provare a fare la stessa cosa.

Se nessuno dei due candidati riuscirà a formare un Governo, il Parlamento israeliano potrà provare a presentare un candidato, altrimenti Israele tornerà alle urne per la quinta volta.

Più elettori hanno detto ai sondaggisti di essere indecisi questa volta rispetto alle recenti elezioni passate, con implicazioni potenzialmente critiche per Netanyahu e il suo partito, il Likud.

"Con quattro o cinque partiti sull'orlo della soglia elettorale, il movimento di poche migliaia di voti può decidere quali partiti entreranno nella Knesset, quale sarà l'esatta composizione del prossimo Governo e quali politiche sceglierà di perseguire", ha detto Yohanan Plesner, presidente dell'Israel Democracy Institute con sede a Gerusalemme.

"Questo può fare la differenza tra una coalizione di destra religiosa solidamente sostenuta da Netanyahu disposta a sostenere iniziative che potrebbero minacciare l'indipendenza della magistratura, o la possibilità di un Governo alternativo formato senza il Likud", ha aggiunto.

La posta in gioco per Netanyahu è particolarmente alta. E' sotto processo per corruzione e, se non verrò confermato premier, verrà anche limitata la sua capacità di trovare il sostegno politico tale per avere immunità dalle accuse. Il premier nega di aver commesso qualsiasi illecito.

Netanyahu ha concentrato la sua campagna in gran parte sul successo della campagna di vaccinazione di Israele dopo che la sua base di destra si è frammentata e il suo processo è iniziato. Molti dei sostenitori di lunga data del primo ministro hanno elogiato i suoi sforzi per far vaccinare il maggior numero possibile di israeliani dopo aver inizialmente tolto prematuramente i lockdown lo scorso anno e aver permesso alla pandemia di coronavirus di riprendere a diffondersi nel Paese.

"Non è stata perfetta ma il mondo intero non sapeva cosa fare", ha detto Sinai Baksni, 50 anni, residente a Tel Aviv, parlando della risposta di Netanyahús alla crisi. "Ha fatto il massimo e ha pensato prima ai vaccini, più del resto del mondo, e ora siamo usciti per primi dal coronavirus", ha aggiunto.

Finora quasi il 60% degli israeliani ha ricevuto almeno una dose del vaccino e circa il 50% è completamente vaccinato, il che ha consentito a gran parte dell'economia israeliana di riaprire, con privilegi speciali per coloro che sono vaccinati.

Nelle tre elezioni precedenti il principale sfidante di Netanyahu è stato Benny Gantz, un ex generale diventato capo del partito centrista Bianco e Blu. Aveva unito gran parte del centro sinistra ma la sua alleanza è crollata dopo il voto di aprile scorso, quando si è unito a Netanyahu in un Governo di unità di breve durata. Ora il partito Blu e Bianco di Gantz dovrebbe ottenere circa quattro seggi e alcuni sondaggi prevedono che potrebbe anche non entrare in Parlamento.

I principali sfidanti di Netanyahu includono due ex alleati di destra: Gideon Saar che ha fondato il partito Nuova Speranza, composto in gran parte da disertori del Likud, e Naftali Bennett, capo del partito di destra Yamina. Netanyahu sta anche cercando di sconfiggere Yair Lapid, a capo del partito centrista Yesh Atid, che per la maggior parte dei sondaggi sarà il secondo con più seggi nella Knesset.

Diversi leader di destra tra cui Saar e Avigdor Lieberman di Yisreal Beitenus hanno detto che non vogliono che Netanyahu sia nuovamente primo ministro, complicando il suo percorso di ritorno alla guida dell'Esecutivo. Se Netanyahu vorrà avere successo, dovrà fare affidamento su una ristretta coalizione di partiti di destra e religiosi, alcuni dei quali potrebbero non arrivare al 3,25% dei voti necessari per ottenere un seggio in Parlamento.

Anche Lapid, che è a capo di quello che probabilmente sarà il prossimo partito più grande, affronta un difficile percorso verso il potere, dato che né Saar né Bennett dicono che lo sosterranno come premier.

cos

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March 23, 2021 07:09 ET (11:09 GMT)