(Alliance News) - I dati dell'indagine di febbraio mostrano che l'economia terziaria in Italia mantiene un andamento in crescita, alimentato dal nuovo aumento del livello dei nuovi ordini. Con l'acquisizione di un flusso di ordini più alto da parte delle aziende, l'attività ha indicato per la seconda volta in nove mesi il maggiore tasso di incremento, lo stesso di giugno scorso.

Inoltre, il miglioramento delle condizioni della domanda ha incentivato la creazione occupazionale, che a sua volta ha fornito alle aziende una capacità operativa supplementare in grado di smaltire gli ordini in sospeso.

Nel dettaglio, l'indice per il settore dei servizi elaborato dalla Hamburg Commercial Bank e pubblicato martedì da S&P Global, è salito a 52,2 a febbraio dal 51,2 a gennaio.

Questo valore mostra il secondo incremento mensile consecutivo della produzione del settore terziario italiano. Anche se moderato, quest'ultimo rialzo ha segnato l'incremento maggiore per la seconda volta in nove mesi, posizionandosi sullo stesso valore di giugno dello scorso anno.

Guardando ai prossimi mesi, le previsioni sull'attività da qui ad un anno delle aziende terziarie italiane sono state più ottimistiche, toccando un picco di rialzo da aprile 2022. Le aziende che contribuiscono all'indagine hanno segnalato che ad alimentare la fiducia, sono stati principalmente i piani di investimento, i nuovi progetti e l'interesse di nuovi clienti.

Sul fronte dei prezzi, a metà del primo trimestre dell'anno, l'inflazione relativa alle spese operative è rimasta elevata. Quest'ultimo rialzo dei costi è salito ancora più della media storica, registrando il valore più rapido in cinque mesi.

Per tutta risposta, le aziende hanno attuato una politica più aggressiva nel fissare i prezzi di vendita. Le tariffe che hanno applicato ai clienti si sono ulteriormente gonfiate e al tasso più veloce in un anno, segnando peraltro lo stesso valore dello scorso aprile.

Tariq Kamal Chaudhry, economista della Hamburg Commercial Bank, ha commentato: "Il settore terziario sta recuperando terreno. L'indice PMI dell'attività economica di febbraio è salito di un punto a 52,2. Dalle nostre previsioni a brevissimo termine HCOB, che includono l'indice PMI, l'Italia sta attraversando dinamiche economiche al di sopra della media dell'Eurozona, ma in questo contesto il settore terziario sembra dare un segnale di speranza".

"Il settore dei servizi italiano appare stabile su basi solide. Insieme ad una costante crescita degli ordini totali, ora traspare anche un lieve stimolo dall'estero. La spinta complessiva della domanda rispecchia a sua volta i forti valori nazionali relativi all'occupazione, che mostrano di nuovo un miglioramento rispetto al mese precedente".

"La ripresa degli ordini non è robusta abbastanza da accumulare lavoro inevaso, che invece continua a diminuire. Ad aggiungersi, c'è che le aziende del settore terziario stanno ancora barcamenandosi tra prezzi alti. È comunque consolante che, in questa difficile situazione inflazionistica, le aziende terziarie siano riuscite a ridurre il divario tra costi sostenuti e tariffe applicate ai clienti".

"Le previsioni di crescita a lungo termine del settore dei servizi sono incerte. Se l'indice sull'attività futura è chiaramente in zona di crescita, è comunque rimasto indietro rispetto alla media storica, mostrando una visione piuttosto debole del futuro. Le aziende monitorate restano soprattutto intimorite dalle prospettive economiche e geopolitiche".

Per quanto riguarda il PMI Composito, questo valore a febbraio si è attestato a 51,1 da 50,7 a gennaio, continuando a segnalare un aumento marginale della produzione presso il settore privato italiano.

Le divergenze tra i settori sono tuttavia peggiorate, poiché il manifatturiero è ancora in zona contrazione mentre il terziario ha indicato una crescita più rapida.

Simile il quadro dei nuovi ordini che sono aumentati marginalmente nel settore privato. Anche se continua ad essere in contrazione, il manifatturiero ha segnalato un calo minore dei nuovi ordini. Con l'aumento occupazionale registrato sia dal terziario che dal manifatturiero, il livello di lavoro inevaso del settore privato è di nuovo diminuito visto che le aziende hanno potuto processare i nuovi ordini più facilmente.

I dati sono stati raccolti tra il 12 e il 26 febbraio sentendo un campione di 400 aziende italiane.

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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