Secondo la stima preliminare Istat, nei tre mesi al 31 marzo il Pil, corretto per gli effetti di calendario, ha segnato un rialzo congiunturale di 0,5% e un aumento tendenziale di 1,8%.

Le attese Reuters erano di un incremento di 0,2% su trimestre e 1,4% a perimetro annuo.

"L'ambizione responsabile paga. Alle illazioni rispondono i fatti", commenta il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

Identico a quello spagnolo, il dato italiano sulla crescita del primo trimestre si confronta con la variazione nulla del Pil tedesco e con il progresso di 0,2% dell'economia francese.

La stima Eurostat ha intanto messo in evidenza per la zona euro un'espansione di 0,1% a perimetro trimestrale e 1,3% a livello tendenziale, in entrambi i casi di un decimo inferiore alle attese.

Una nota dedicata al Pil a cura dell'ufficio studi Capital Economics titola intanto 'Germania delude, Italia accelera'.

"A contrario della Germania, l'Italia continua a sorprendere al rialzo", scrive l'economista Franziska Palmas, secondo cui alla voce investimenti potrebbero aver "artificialmente" contribuito gli incentivi fiscali all'edilizia.

Nel quarto trimestre il Pil italiano ha mostrato un calo congiunturale dello 0,1% e una crescita annua di 1,4%.

La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,8%.

Il governo nel Def ha alzato l'obiettivo di crescita per quest'anno da 0,6% a 1% dopo il 3,7% registrato nel 2022.

Nell'audizione sul documento di politica economica e nell'ultimo bollettino economico Banca d'Italia ipotizzava per il primo trimestre una modesta crescita di Pil, sostenuta dal settore manifatturiero.

L'istituto di statistica segnala che il primo trimestre del 2023 ha avuto due giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre del 2022.

"La stima preliminare [...] riflette dal lato dell'offerta una crescita sia del comparto industriale, sia di quello dei servizi, mentre il settore primario registra una stazionarietà", commenta Istat nella nota.

"Dal lato della domanda il contributo alla crescita del Pil risulta positivo sia per la componente nazionale, sia per la componente estera", aggiunge.

(Sara Rossi, Alessia Pé, editing Giselda Vagnoni)